A dare l'allarme, poco dopo le 8 di questa stamattina, sono stati alcuni vicini di casa allertati dalle urla strazianti di bambini, dal fumo e dalle fiamme provenienti dal quarto e ultimo piano di una palazzina in via San Fermo della Battaglia alle porte di Como. Vicini che, in prima battuta, hanno tentato invano di entrare nell'abitazione dopo aver sfondato la porta, ma sono stati fermati dalle fiamme. All'arrivo, i soccorritori, 5 mezzi dei vigili del fuoco, 4 ambulanze, 3 volanti della polizia e vigili urbani, si sono trovati davanti una scena sconvolgente.

Il padre 49enne, un uomo di origine marocchina, era già morto. Accanto a lui c'erano le figlie di 11, 7, 5, e 3 anni, che sono state trasferite in vari ospedali. Di loro, solo una è sopravvissuta, ma è in gravissime condizioni.

Morti il padre e tre bambine

Questa mattina, poco dopo le otto, il papà 49enne si è barricato nell'abitazione al quarto piano di una palazzina residenziale di proprietà di una fondazione che affitta gli appartamenti a persone bisognose. Ha accatastato all'ingresso mobili, stracci e coperte, come confermato dai vigili del fuoco, per innescare l'incendio che si è rapidamente propagato nell'abitazione. Un anziano vicino ha cercato di soccorrere la famiglia sfondando la porta di casa, ma è stato arrestato da fumo, fiamme e dal crollo in atto di una parte del soffitto.

Le 5 squadre dei vigili del fuoco intervenute dopo poco, hanno utilizzato un'autoscala e, dopo aver forzato le tapparelle sono entrate da una finestra e hanno spento l'incendio in pochi minuti. Agghiacciante la scena che si è presentata al loro sguardo: nell'ultima stanza della casa, su un grande letto matrimoniale, c'era il padre con le 4 figlie.

Il papà era già morto. Mentre le bambine di 3, 5, 7 e 11 anni in gravissime condizioni sono state portate in vari ospedali. Avevano respirato troppo fumo e tre di loro sono morte dopo poco per arresto cardiaco, come già il padre. Gravissima la quarta sorellina di 5 anni. L'unica superstite, è stata ricoverata all'ospedale di Bergamo in elicottero.

Il suo cuore si era fermato: è stata rianimata, ma lotta tra la vita e la morte ed è presto per essere ottimisti. Non è stato possibile portarla all'ospedale Buzzi di Milano a causa della fitta nebbia. I soccorritori hanno chiesto il sostegno psicologico per lo choc.

Una storia di profondo disagio familiare

Il dramma di questa mattina svela una storia di profondo disagio familiare. Il papà, autore del Rogo doloso, era disperato. Aveva perso il lavoro, mentre la moglie, madre delle loro 4 figlie, è sopravvissuta solo perché non era in casa: da tempo è ricoverata per una gravissima depressione.

La famiglia già da 3 anni abitava nella palazzina dell'ente. Nel frattempo, però, le condizioni di vita sono peggiorate: la mamma malata, il padre senza lavoro anche perché doveva accudire le figlie. La famiglia era seguita dai servizi sociali, ma evidentemente non abbastanza. L'uomo, regolare sul territorio italiano, con grande dignità aveva chiesto aiuto a tutti, anche ai vicini, pur di avere un qualsiasi lavoro, ma invano. Non portava neanche più le bambine a scuola perché non aveva soldi per fare benzina, né per pagare la mensa delle bambine. Non aveva soldi neanche per dare loro da mangiare o gli spiccioli per comprare il latte.

Indagini in corso

La Scientifica ha lavorato per ore all'interno dell'appartamento.

Il procuratore di Como, Nicola Piacente, ha aperto un'indagine per incendio doloso. Il comandante dei Vigili del fuoco Luigi Giudici ha confermato l’ipotesi di incendio doloso. Solo in tarda mattinata, gli altri condomini hanno potuto far ritorno alle loro abitazioni. Erano fuggiti in pigiama e a piedi nudi.