Le regole generali a cui devono attenersi le scuole italiane, i docenti e gli alunni vengono dettate dal Ministero della Pubblica Istruzione, tuttavia i dirigenti scolastici hanno un ampio margine di autonomia nello stabilire i regolamenti a cui devono sottostare gli alunni del proprio istituto scolastico. Nelle scuole della penisola non c'è pertanto uniformità nelle regole e anche nelle "sanzioni" previste per chi non le rispetta, poiché queste vengono lasciate alla discrezionalità del "preside", che le impone a suon di "circolari scolastiche".

Da nord a sud ecco una rassegna delle regole a cui devono sottostare gli studenti.

Le regole degli istituti

Alcuni istituti scolastici sono più rigidi di altri in quanto all'abbigliamento consentito agli studenti. Alcuni dirigenti scolastici hanno messo "fuorilegge" le minigonne, ma anche jeans strappati, e poi capelli pettinati a "cresta" e persino piercing. C'è chi impone agli alunni ritardatari di trattenersi in classe dopo la fine delle lezioni per recuperare il tempo perduto. Le regole imposte dai dirigenti scolastici, da nord a sud, sono molteplici e variegate. Ha fatto scalpore la circolare imposta dal dirigente scolastico Giovanni Magistrale al Liceo Scientifico "Scacchi" di Bari, che ha redatto ben tre pagine di prescrizioni a cui si devono attenere tanto gli studenti quanto i collaboratori scolastici, invitati a non disporre dei corridoi dell'Istituto come fossero le strade della città.

A Rimini invece, all'Istituto Belluzzi - Da Vinci, la preside Sabina Fortunati ed il Consiglio d'Istituto hanno fatto una vera e propria "crociata" contro le mode che imperversano tra gli studenti. Niente pantaloni corti, niente jeans o magliette strappate, al bando anche canotte, cappellini e infradito.

Coloro che saranno recidivi nel presentarsi con un abbigliamento ritenuto non consono saranno puniti con un rapporto o con un richiamo scritto,

Linea dura contro i ritardatari

Aldo Lembeck, preside dell’istituto comprensivo di Terralba, ha invece dichiarato guerra ai ritardatari. Con una missiva inviata alle famiglie ha informato che dopo il sesto ritardo ingiustificato gli studenti saranno tenuti a trattenersi presso l'Istituto oltre il normale orario per recuperare i minuti di ritardo accumulato.

Linea dura anche contro chi si assenta alla mensa scolastica: chi rinuncia più di sei volte al pasto durante il corso dell'anno scolastico sarà escluso dal servizio.

Un preside della provincia di Cagliari invece ha proibito agli studenti di indossare piercing e "creste", mentre in un Istituto di Prato sono state imposte limitazioni all'abbigliamento estivo, escludendo pantaloni corti e canotte per gli uomini e maglie "eccessivamente scollate" e minigonne per le ragazze. Quest'ultimo divieto però non è una novità: era stato adottato da un istituto scolastico milanese già cinque anni fa.