Il 20 ottobre 2017, Re Felipe VI di Spagna si è pronunciato sulla questione catalana a Oviedo, definendo l'intera vicenda come una chiara volontà di secessione. Il sovrano si è dimostrato piuttosto fermo nelle sue dichiarazioni, affermando che la catalogna era ed è una parte essenziale della Spagna.

Il re spagnolo ha fatto chiarezza sulle sue intenzioni

Felipe VI farà fronte, ricorrendo ai valori democratici del Paese, al tentativo di secessione della Catalogna, avvalendosi della democrazia parlamentare e delle istituzioni. Il monarca iberico, intervenuto al Premio 2017 Principessa delle Asturie, alla presenza del premier Rajoy e dei maggiori esponenti dell'Unione Europea quali il presidente del Consiglio Donald Tusk, quello della Commissione Juncker, e il massimo esponente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ha manifestato la sua presa di posizione sull'intera questione.

Secondo il sovrano spagnolo, infatti, è necessario portare avanti i valori di solidarietà comune, in cui a veder nascere i frutti dell'impegno e del lavoro di un'intera nazione dev'essere un popolo unito e non separato da discrepanze politiche volte all'arricchimento di alcuni e alla povertà di altri.

L'isolamento a cui aspira la Catalogna frena il progresso

Quest'intervento di Felipe VI segue quello effettuato il 3 ottobre, all'indomani del referendum organizzato in Catalogna sulla secessione. E, a quanto pare, alle parole sono seguiti i fatti: ieri, 21 ottobre, è stato applicato l'articolo 155 della Costituzione che, di fatto, sospende qualsiasi forma di autonomia proclamata dalla Catalogna.

Le organizzazioni indipendentiste catalane hanno subito comunicato che porteranno avanti una fiera opposizione "pacifica e gandhiana".

La Cup (ala sinistra del fronte secessionista) ha proposto l'indizione di uno sciopero generale. Invece, per quanto riguarda Anc e Omnium, i rispettivi leader sono finiti in prigione, in seguito ad un mandato emesso da un giudice spagnolo.

Attese altre reazioni dalla Catalogna

I catalani, intanto, hanno ritirato in massa 155 euro ai Bancomat in segno di protesta e per dimostrare alle banche iberiche il loro "potere di consumatori".

La protesta ha avuto un certo successo, con lunghe code agli sportelli nell'arco di un'intera giornata.

Tra le reazioni più significative da parte dei catalani, potrebbe arrivare la proclamazione della Repubblica del presidente Carles Puigdemont, il quale potrebbe ricorrere alla convocazione delle elezioni "costituenti" basandosi sulla legge elettorale spagnola, provando così a bloccare gli effetti dell'articolo 155.

Insomma, se da un lato c'è la Catalogna che continua a manifestare le sue intenzioni secessioniste, dall'altro c'è una Spagna che, nella persona del sovrano Felipe VI, vuole continuare ad essere un'unica grande nazione.