Dopo diversi giorni di ricerche, gli uomini delle forze dell'ordine di Bolzano, guidati dalla procuratrice a capo del tribunale dei minori di Bolzano, Antonella Fava, hanno rintracciato i genitori del piccolo Anthony, abbandonato in stato di ipotermia sul vagone merci di un treno, ritrovato al confine con il Brennero.

Il piccolo Anthony, questo il nome del bambino, è riuscito a far rintracciare la sua famiglia in un paese del Nord Europa, grazie all'intervento di un'intermediatrice culturale che conosce l'idioma di nascita del bimbo, il krio, dialetto della Sierra Leone.

Il bambino non ha saputo dare spiegazioni sul perché si trovasse da solo, abbandonato e ritrovato in stato di ipotermia, su quel vagone merci al confine con il Brennero. Non ricorda nulla del momento in cui i suoi genitori e la sua sorellina si sono separati da lui. L'unica cosa che ricorda con lucidità è il grande freddo che ha patito una volta rimasto solo.

I genitori del bambino sono stati riconosciuti dallo stesso attraverso delle fotografie che gli sono state mostrate, grazie anche alle diverse associazioni di volontariato che si occupano dell'accoglienza migranti in Italia, che si sono mosse su ogni fronte per aiutare Anthony a ritrovare la sua famiglia.

Il piccolo Anthony ha dichiarato di non ricordare assolutamente nulla del viaggio che ha condotto la sua famiglia dalla Sierra Leone alla Libia, da dove avrebbero affrontato la traversata del mar Mediterraneo per sbarcare in Italia.

Ma ricorda chiaramente l'inizio del viaggio in treno. Al momento non sono noti i motivi per cui la famiglia avrebbe lasciato il minore da solo sul vagone del treno merci su cui è stato ritrovato. Forse una disattenzione, forse una fuga improvvisa. Nessuno, ad ora, conosce la risposta esatta.

In questo momento il bambino si trova ricoverato all'ospedale di Bolzano, dove ieri ha ricevuto l'inaspettata, quanto illegale, visita di una giornalista di una famosa testata nazionale, che ha contravvenuto alle indicazioni date dalla procuratrice di Bolzano e dal questore Giuseppe Racca.

Per questo motivo la procuratrice Fava ha annunciato che verranno prese tutte le misure necessarie per tutelare la privacy e la salute del minore, anche denunciando l'abuso perpetrato dalla giornalista.

Nei prossimi giorni la procura per i minori di Bolzano deciderà il da farsi per l'affidamento momentaneo del minore, se collocarlo presso una struttura che si occupa di accoglienza dei minori, tra le varie del territorio, oppure se affidarlo ad una famiglia. In attesa di stabilire se la sua famiglia di origine sia ancora in grado di occuparsi di lui.