A Tivoli è scoppiato un altro caso di aviaria che ha colpito il pollame. La Asl di Roma sostiene che non c'è pericolo di contagio nel consumo di carne e uova, e già il 9 novembre il governatore Nicola Zingaretti ha stabilito una sorta di 'zona di protezione' che comprende più punti, a cominciare da Tivoli.
Aviaria colpisce Tivoli
Cosa è successo esattamente? Come riportano 'Il Messaggero' ed anche 'Rai news.it' e 'Ansa.it', il pollame di un allevamento non commerciale di Tivoli ha contratto l'influenza aviaria e precisamente il virus fa parte del ceppo H5N8.
Quando è stato scoperto precisamente tutto questo? Già prima del 3 novembre un'azienda avicola di Tivoli ha riscontrato dei problemi negli esemplari del proprio pollame: troppe morti 'anomale'. Proprio il 3 novembre, c'è stata la conferma da parte dell'Istituto zooprofilattico sperimentale presente nel Lazio. Il virus H5N8 e la sua presenza in questa azienda sono stati confermati poi dal Centro di referenza nazionale dell'Izs delle Venezie, ma questo è accaduto il 6 novembre, come scrive 'Il Messaggero'. Che altro è successo dopo? Quali misure sono state prese in merito? Il 9 novembre il governatore Nicola Zingaretti ha istituito delle misure di protezione, e precisamente delle vere 'zone' di protezione che delimitano Tivoli ed i territori limitrofi ma anche alcune parti di Roma.
Tra i punti romani ci sono: i territori a nord-est di Via Crucis (San Vittorino), a est di via di Ponte Terra e a nord dell'A24. Il governatore ha anche stabilito alcune 'zone di sorveglianza' che riguardano soprattutto Roma, come le zone ad est di via di Lunghezzina e ad est di Fosso San Giuliano, a est e sud est di Valle Castriglione.
Per essere precisi, la'zona di sorveglianza' comprende anche altre parti e comuni come: Ciciliano, Marcellina, Poli, Palestrina, parte di Zagarolo, Casape, Gallicano nel Lazio, parte di Castel San Pietro, Capranica, Prenestina, parte di Sambuci, parte di Vicovaro, parte di San Polo e parte di Guidonia Montecelio. Cos'altro prevede l'ordinanza del governatore?
Come scrive 'l'Ansa.it', nel raggio di 10 km dal focolaio, e precisamente nella 'zona di sorveglianza', è vietata la diffusione ed il trasporto di pollame o uova senza previo consenso da parte della regione.
C'è rischio di contagio per l'uomo?
C'è o no il rischio di contagio per l'uomo? 'No', così sostiene l'azienda sanitaria ASL Roma 5, che si occupa proprio di Tivoli e delle zone limitrofe, ed aggiunge che la possibilitià di prendere il virus prenderebbe corpo solo se l'uomo venisse a contatto con animali infetti vivi o morti e precisamente con i loro escrementi o con superfici su cui sono presenti loro escrezioni. Non c'è rischio però nel consumare carne e uova. E allora perchè alcuni animali devono essere sequestrati? Perchè questo serve ad evitare che essi, ormai infetti, contagino quelli sani. Secondo queste spiegazioni, sembra quindi che si possa stare tranquilli.