Galina Riabinina, una sessantacinquenne russa, era deceduta la scorsa estate a Bologna. Questa mattina, all'obitorio comunale di Bologna, si sono concluse le operazioni sulla sua salma, che consentiranno al feretro di poter raggiungere Mosca per le speciali pratiche per l'ibernazione. In Europa, a tutt'ora, esiste una sola realtà che effettua l'ibernazione, ed è russa: Kriorus il nome dell'azienda specializzata in quest'operazione. Una scelta questa, che sta prendendo sempre più piede. Stamani, il corpo della signora, è stato sigillato e trasportato verso l'aeroporto Marconi del capoluogo emiliano dove, alle ore 12, era in programma il volo in direzione della Capitale russa.

Tuttavia, la salma, per poter giungere pronta all'ibernazione, è stata oggetto di un trattamento preventivo di conservazione, ad opera di un'agenzia funebre con sede a Mirandola, nel modenese, e con succursale a Vibo Valentia, in Calabria. La filiale calabrese dell'azienda funebre infatti, è la succursale italiana della ditta russa che effettuerà le operazione di ibernazione.

L'ibernazione

Si tratta del primo caso di crioconservazione nella Regione Emilia Romagna, il terzo in assoluto nel nostro paese. Questo trattamento ha un costo relativamente risicato, che varia tra i cinque ed i sette mila euro. È una pratica utilizzata ad esempio, nei casi di malattie incurabili, e consiste nel conservare il corpo a temperature bassissime, in attesa che la medicina progredisca a tal punto da poter trovare una cura al disturbo del malato.

L'ibernazione sta vivendo un periodo di discreta fortuna, nonostante la sua controversia nel mondo dell'opinione pubblica e della stessa medicina: attualmente infatti, non esistono ancora tecnologie brevettate, in grado di scongelare un corpo umano. Una delle principali organizzazioni mondiali che si occupano di ibernazione, la Alcor Life Extention Foundation, ha congelato quasi 150 pazienti.

La più giovane persona mai sottoposta a cripreservazione, è una bambina di appena due anni. La piccola, di nazionalità thailandese, era afflitta da un raro tumore celebrale denominato ependiloblastoma. La bambina, nonostante si fosse prestata a innumerevoli interventi chirurgici e diversi cicli di chemioterapia, era arrivata a compromettere quasi l'80% dell'emisfero destro del suo cervello.

I suoi genitori, resisi conto che l'attuale medicina nulla poteva fare per guarire la piccola da un tumore tanto aggressivo, hanno deciso di investire alcuni risparmi nell'ibernazione, puntando tutto nella medicina di domani. Ciò nonostante, c'è da ricordare che, sebbene l'ibernazione sia riconosciuta come un'operazione scientifica a tutti gli effetti, per via delle leggi che vigono al momento, è fuorilegge congelare un corpo quando si trova ancora in vita.