Questo è quanto è accaduto a Laura Plummer, una ragazza di circa trentatré anni, durante la sua permanenza sul territorio egizio. La turista portava con sé, all'interno del proprio borsone, ben duecentonovanta compresse tra tramadolo e naprossene. Si tratta di farmaci antinfiammatori ed analgesici che la donna aveva portato al marito nel tentativo di alleviare i suoi continui mal di schiena causati da un grave incidente. I medicinali in questione, nonostante siano stati regolarmente e legalmente prescritti dal medico della giovane, nella sua città natale, risultano essere illegali all'interno del territorio egizio poiché vengono usati molto spesso dai tossicodipendenti come sostitutivo in assenza di eroina.

Stando alle confessioni della donna, i medicinali servivano al marito, di origini egizie, che poteva andare a trovare solo tre o quattro volte durante l'anno. Di certo, dopo gli svariati viaggi effettuati negli ultimi anni, non avrebbe potuto immaginare di finire dietro le sbarre per una motivazione così futile.

La disperazione della famiglia ed il rischio di reclusione per venticinque anni

Laura Plummer, britannica, si trova rinchiusa in una cella da poco più di un mese in compagnia di una trentina di donne (tutte rinchiuse con accuse differenti tra loro) e la famiglia non si trova certo nelle condizioni adatte per poter tirare qualche sospiro di sollievo. Nonostante le legittime spiegazioni da parte della donna, le autorità hanno ben pensato di arrestarla con l'accusa di possesso e trasporto di sostanze stupefacenti, e quindi illegali, e vi è il rischio che le venga inflitta addirittura una condanna fino a venticinque anni (la condanna inflitta solitamente per l'accusa di "traffico di droga" in egitto).

I familiari, che in questo tempo hanno avuto la possibilità di farle visita, sono molto preoccupati per la sua incolumità, in quanto hanno notato il suo aspetto drasticamente trasandato. "Sta perdendo i capelli a causa del forte stress subito, non credo che riuscirà a sopravvivere qui dentro", queste le parole del marito durante la sua ultima visita alla moglie, dopo aver notato le sue condizioni.

Si tratta di una situazione parecchio delicata, ma che non sembra comunque intimorire o preoccupare le autorità locali che sembrano continuare a trattarla come se fosse realmente una fuorilegge. Una legge abbastanza severa che, purtroppo, non lascia scampo neanche a piccoli fraintendimenti.