Firenze - Nell’aula bunker per dodici ore per ripetere davanti al giudice le accuse ai due Carabinieri. Le ragazze americane accusano i due componenti dell’Arma di essere state violentate. Le loro testimonianze, nell’incidente probatorio chiesto dal pm Ornella Galeotti, verranno poi utilizzate durante il processo. Giunte in tribunale su un mezzo con vetri oscurati e scortati dalla squadra mobile di Firenze, ad attenderle, oltre gli avvocati, numerosi giornalisti.

Deposizione in modalità protetta

Dalle 15 fino a tarda sera le due ragazze hanno risposto alle domande su quanto accaduto quella notte.

Le ragazze americane e i due carabinieri non si sono mai incontrati durante l’interrogatorio, infatti l’audizione si è svolta in ‘modalità protetta’. Presente il carabiniere scelto Giorgio Costa, 32 anni, insieme ai suoi avvocati mentre l’appuntato Marco Camuffo, 44 anni, ha scelto di restate a casa, era comunque presente in aula Cristina Menichetti, suo avvocato. Il giudice Mario Profeta, con l’aiuto di un interprete, ha posto un elenco di 250 domande ad ognuna delle due ragazze americane, l’elenco era stato presentato dai difensori dei due carabinieri.

Svenimento in aula

Le tante ore passate davanti ai giudici hanno messo a dura prova le due ragazze, tanto da far avere un mancamento alla più giovane delle due.

Alcune domande del lungo elenco sono state respinte dal giudice, come quella avanzata dall’avvocatessa Cristina Menichetti che ha chiesto a una delle due ragazze se la sera della presunta violenza indossasse gli slip. Gli avvocati delle due statunitensi sostengono che: “Da questa udienza la tesi accusatoria ne esce rafforzata”, ma la difesa ribadisce che: “Non c’è stato alcuno stupro, una delle due ha dato il numero di cellulare a un carabiniere dopo il rapporto sessuale consenziente”.

Cosa accadde quella notte?

Il 7 settembre alle 03.50 del mattino una telefonata giunge al centralino della polizia, la voce di una giovane donna chiede aiuto in un italiano stentato: “Aiuto vieni a prenderci… violentati polizia.. polizia la macchina”. Alle 04.06 arrivano due volanti della polizia a Borgo Santissimi Apostoli, indirizzo segnalato dalla ragazza, insieme alle due ragazze ci sono due amiche.

Entrambe le ragazze sono sotto choc, addirittura una delle due non riesce a parlare mentre l’altra racconta alle forze dell’ordine l’accaduto, “siamo state violentate da due carabinieri” dice la ragazza.

La violenza sarebbe avvenuta sul pianerottolo di casa e dentro l’ascensore. La polizia sequestra gli indumenti delle ragazze. Le statunitensi racconteranno alla polizia che i due carabinieri erano intervenuti nella discoteca, dove si erano recate per trascorrere la serata, per sedare una rissa.

Non trovando un taxi accettano di essere riaccompagnate a casa dai due carabinieri, le telecamere riprendono le due ragazze mentre salgono nella gazzella dei carabinieri, sono le 02.46, sempre le telecamere filmano l’arrivo della gazzella in Borgo Santissimi Apostoli alle 03.14, per poi riprendere il passaggio della Fiat Bravo alle 03.32. La telefonata alla polizia arriva circa un quarto d’ora dopo che i due carabinieri hanno lasciato le due ragazze americane.