Nelle moderne città metropolitane, a qualunque latitudine, il traffico urbano è ormai divenuto un problema sociale. Tempi di percorrenza lunghissimi, a una media inferiore dei 30 chilometri orari per gli spostamenti, e una percentuale di rischio dovuta ad eventuali incidenti sempre maggiore. Uno studio sociologico australiano pubblicato sulla prestigiosa rivista 'Science Direct' ha dimostrato come chi pedala abitualmente nel traffico riesce ad analizzare le informazioni visive in maniera più tempestiva anche quando guida un'auto.

Ciclisti più attenti nel traffico, ecco perché

Talvolta, forse per l'abitudine, spesso gli automobilisti si dimenticano un fatto oggettivo e importante: guidare un'automobile è un gesto di grande responsabilità, si conduce un mezzo ingombrante. molto pesante, lanciato in velocità tra ciclisti e pedoni e altri utenti della strada. Nelle città metropolitane guidare è un atto molto più impegnativo di quanto possa sembrare.

Secondo gli studiosi australiani gli automobilisti che hanno alle spalle anche una lunga carriera come ciclisti, hanno 'una maggiore e spiccata capacità di analisi delle informazioni visive provenienti dalla strada'.

Come è stata eseguita la ricerca?

Lo studio è stato realizzato con la più classica metodologia della ricerca sociale: un campione di persone sottoposte a vari test visive e l'elaborazione dei dati percorrendo i risultati degli esperimenti.

Sono stati mostrati ai partecipanti varie immagini di scenari di traffico cittadino, per ogni scenario venivano mostrate due immagini leggermente diverse. A mutare nello scenario era la presenza o meno di un cartello, di un pedone che attraversa la strada, di un ciclista a bordo carreggiata. I partecipando dovevano reagire e segnalare nel più breve tempo possibile cosa era cambiato nell'immagine.

I risultati sono stati sorprendenti, si è scoperto in seguito che chi avesse praticato - o praticava ancora - Ciclismo, era stato nettamente più veloce nel segnalare i cambiamenti nelle immagini. L'obiettivo della ricerca non era ovviamente dare un merito alle capacità di guida ma capire i tempi di reazione ad eventuali pericoli o alla presenza di eventuali pedoni e ciclisti sulla carreggiata.

La spiegazione allo studio dimostra che chi è abituato quotidianamente a stare nel traffico è pronto e più veloce alle reazioni che provengono dalla strada stessa. Lo studio non è entrato nel spiegazione di tale motivo ma ha solo rilevato un dato statistico relativa all'attenzione e alla percezione del pericolo.