Il "caso migranti" non cessa di suscitare opposte reazioni, dopo le torride polemiche di quest'estate indirizzate ad ong e ai governi di mezza Europa. Il discorso, dopo essere passato tra navi, istituzioni e Procure, approda nella prima serata di Rai Tre, sul controverso format report.
Non è infatti la prima volta che la nota trasmissione in onda sulla terza rete confeziona e manda in onda inchieste al vetriolo contro temi caldi e simboli acclarati del nostro tempo, dalla Coca -Cola alle società off -shore; finendo, in questo caso, al tema dell'accoglienza correlata con la gestione dei flussi migratori.
Posizioni favorevoli: svelato il traffico di esseri umani.
Merito del servizio in questione, secondo il Segretario della Lega lombarda, On. Paolo Grimoldi, è l'avere scoperchiato un vaso di Pandora ricolmo di corruzione ed interessi comuni. Prova ne sarebbe il mercato correlato al business dei migranti (e di quanto occorrente alla loro sopravvivenza: dai viaggi ai giubbotti salvagente), e in questo marciume guadagnerebbero tanto gli scafisti quanto le Organizzazioni non lucrative le quali, salvando e ricevendo sostanziose erogazioni per mantenere i migranti nei paesi d'approdo (Italia in primis), percepirebbero cospicui fondi esentasse per la natura "d'utilità sociale" delle stesse. Tanto preziose sarebbero le risorse umane in questione che un video divenuto virale su Youtube, le mostra nell'atto di ricevere in consegna persone e giubbotti, da parte di sconosciuti definiti "facilitatori" da un rapporto ufficiale Frontex.
Questo filmato, secondo il citato deputato, fornirebbe la prova della connivenza tra i partiti votati all'accoglienza e i criminali che guadagnano sulla vita dei clandestini.
Posizioni contrarie: questo non è vero giornalismo.
Secondo diverse altre posizioni, invece, alcuni temi perno dell'inchiesta di Report risulterebbero privi di riscontro, quando non contrastanti con le testimonianze, dirette o meno, di TV e testate varie.
Il ruolo dei "facilitatori" (loschi intermediari tra Organizzazioni e scafisti), ad esempio, non viene presentato né chiarito fino in fondo. Inoltre, accade che venga totalmente frainteso l'operato della Guardia Costiera libica: non c'è traccia delle incursioni denunciate a tutto spiano dagli enti non governativi, né il referente governativo cui questa (o, meglio, queste) fa(nno) capo, si tratti del Premier riconosciuto Al -Serraj o delle tribù guerriere che dominano l'odierna Tripolitania.
Tanto gli argomenti in favore della missione Triton (e del centralissimo Ministro dell'Interno Minniti, nemmeno nominato dal conduttore Ranucci), quanto i cardini degli oppositori di questa strategia, sarebbero stati quindi trattati con sufficienza e scarsamente approfonditi dai redattori del programma.
L'immigrazione selvaggia, e i beneficiari della stessa, resteranno a lungo argomenti sulla cresta dell'onda: e, da qualsiasi punto di vista venga inquadrata la questione, le polemiche certamente non cesseranno a breve.