Condannato a 26 ergastoli, mandante delle stragi di Falcone e Borsellino, Salvatore Riina detto Totò è morto alle 3:37 del 17 novembre 2017 nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma. Catturato nel Gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza fu sottoposto al carcere duro “41 bis” per circa tre anni continuando ad esercitare il suo potere e per questo considerato ancora il capo di Cosa Nostra.

L'ultimo processo a suo carico che è ancora in corso è quello riguardante la trattativa Stato-mafia.

La cattura del Boss

Il boss trascorre l'ultimo periodo di libertà insieme a sua moglie Antonietta e ai suoi 4 figli nella sua villa.

Proprio non lontano dalla sua abitazione il Boss viene catturato insieme al suo autista Salvatore Biondino a Palermo nel 1993. Una cattura caratterizzata da molti punti oscuri dato che inizialmente si pensava che il suo arresto fosse stato favorito da alcune dichiarazioni rilasciate da Baldassare Di Maggio, suo ex autista, il quale avrebbe deciso di collaborare per ritorsione verso Cosa Nostra che lo aveva condannato a morte. Successivamente emerge il nome di Provenzano il quale avrebbe venduto Totò Riina, l'amico di una vita, per ottenere in cambio l'impunità.

Le condizioni di salute

“Il capo dei capi” era da tempo malato. Nel 2003 infatti era stato operato per problemi cardiaci e in seguito trasferito all’ospedale di Ascoli Piceno per un infarto.

Le sue condizioni di salute precipitano tanto che nel 2017 gli avvocati di Riina chiedono la possibilità al tribunale di Sorveglianza di Bologna di un differimento di pena e quindi di lasciare il carcere date le condizioni gravi di salute, possibilità però che non è stata concessa. Dopo gli ultimi due interventi il boss era entrato in coma e ieri, 16 novembre 2017, giorno del suo 87esimo compleanno, date le condizioni ormai disperate il ministro della Giustizia ha concesso ai familiari la possibilità di incontrarlo.

La Famiglia

Nell'Aprile del 1964 Totò Riina sposa Antonietta Bagarella in un matrimonio che però non risulterà valido legalmente e che quindi risposerà, tramite una procura, dal carcere nel 1994 .Dalla loro unione nacquero quattro figli: la figlia maggiore Maria Concetta che è sposata e vive in Puglia, Lucia che fa la pittrice e vive in Svizzera e i due figli maschi che hanno seguito la stessa strada del padre.

Giovanni Francesco è stato condannato all'ergastolo per quattro omicidi commessi nel 1995, e Giuseppe Salvatore ha scontato una pena di otto anni e dieci mesi per mafia. Proprio ieri aveva dedicato al padre un post di auguri su facebook.