È notizia di oggi, 22 novembre 2017, che la Procura ha dato il via all'incidente probatorio circa le prove inerenti il caso della strage di erba, che vede come unici imputati e colpevoli, al momento in carcere, olindo e Rosa Romano. I periti che dovranno eseguire le delicate analisi saranno nominati in data 16 gennaio. Ma prima il collegio presieduto da Enrico Fiaschetti dovrà stabilire esattamente su quali reperti potranno essere effettuate nuove analisi.
La strage di Erba
I due coniugi sono stati condannati all'ergastolo per aver ucciso la sera dell'11 dicembre 2006, la loro vicina, Raffaella Castagna, suo figlio, il piccolo Youssef, di soli due anni e mezzo, Paola Galli, la madre di Raffaella e infine Valeria Cherubini, la vicina che abitava al piano di sopra, il cui marito, Mario Frigerio fu l'unico a sopravvivere a questa terribile mattanza che diverrà nota alla cronaca proprio come la strage di Erba.
I primi sospetti
Inizialmente venne subito sospettato il tunisino Azouz Marzouk, marito di Raffaella. Ma il suo alibi era di ferro: al momento della strage si trovava in Tunisia. Gli inquirenti quindi rivolsero subito le loro attenzioni ai due vicini di casa, Olindo e Rosa, perchè mostrarono segni di indifferenza totale verso l'accaduto.
In seguito fu proprio il signor Frigerio, unico testimone diretto, ad indicare in Olindo Romano l'uomo che lo aveva accoltellato. Olindo e Rosa avevano un brutto rapporto con Raffaella e la sua famiglia. Si lamentavano del fatto che fossero vicini rumorosi e poco rispettosi delle esigenze altrui. Del resto, la vita dei Romano, era una vita semplice e tranquilla.
Quella di due persone che dipendono l'una dall'altra e che si accontentano di piccole abitudini.
Furono proprio loro, dopo essere stati interrogati dagli inquirenti per lunghe ore, a confessare. Ma molti sono convinti che quelle confessioni fossero solo un atto disperato in quanto avevano paura di essere divisi per sempre. invece una confessione avrebbe potuto dar loro, seppur con le limitazioni della vita carceraria, la possibilità di avere qualche piccola concessione.
La revisione delle prove
La decisione della Corte d'Appello di Brescia riapre i giochi e per l'avvocato della coppia, Fabio Schembri potrebbe essere solo l'inizio. Il suo intento, ovviamente sarebbe quello di una revisione totale del processo. Tra le prove importanti che potrebbero essere analizzate c'è quella di una tenda che si trova nell'abitazione di Valeria Cherubini, una delle vittime.
Il corpo della signora Cherubini venne rinvenuto proprio accanto a questa tenda, che presenta uno strappo ed è macchiata di sangue. Ma nelle loro deposizioni ne Rosa ne Olindo dichiararono mai di essere saliti al piano di sopra. Inoltre, come dichiara il consulente medico legale della difesa, Valentino Vasino, i primi soccorritori avrebbero sentito una voce di donna invocare aiuto. Era la signora Cherubini, ancora in grado di invocare soccorso. Ma nessuno ha visto scendere Rosa e Olindo dalle due rampe di scale.