La video-inchiesta pubblicata ieri, 29 dicembre, dal New York Times, che testimonia l’impiego di bombe italiane da parte dell’Arabia Saudita in Yemen, sta sollevando un polverone di polemiche. Anche se il governo del premier Paolo Gentiloni cerca di insabbiare la vicenda, dichiarando di aver già chiarito le circostanze della vendita alla dinastia Saud di ordigni prodotti in Sardegna (l’Arabia Saudita non è nella black list dei paesi sottoposti ad embargo o restrizioni), non tutti decidono di tenere la bocca chiusa di fronte alla possibile strage di civili yemeniti provocata dalle bombe made in Italy.
È il caso del senatore del M5S Roberto Cotti il quale, in una nota, rivendica il fatto di essere stato lui ad aver fornito parte del materiale video e cartaceo che ha permesso la pubblicazione dell’inchiesta sulla prestigiosa testata americana. Cotti se la prende con le responsabilità del governo, definite “evidentissime” e imputa all’esecutivo di aver favorito la commissione di un “immane crimine” nella penisola arabica.
La denuncia di Roberto Cotti
La gola profonda che ha permesso la pubblicazione dell’inchiesta del NYT sulla vendita di bombe italiane all’Arabia Saudita, poi utilizzate anche per bombardare i civili in Yemen, sarebbe dunque il senatore del M5S Roberto Cotti. È lo stesso Cotti, con una nota pubblicata da Huffington Post, a confermare di aver collaborato per mesi con il quotidiano a stelle e strisce, fornendo video, fotografie, documenti e contatti.
Cotti parla senza mezzi termini di “prove schiaccianti” e di “evidentissime responsabilità” del governo italiano guidato da Matteo Renzi prima e Paolo Gentiloni poi. Cotti imputa all’esecutivo di aver ignorato le sue 6 interrogazioni parlamentari pur di fare affari continuando a vendere bombe all’Arabia Saudita. Secondo il parlamentare pentastellato, l’inchiesta del NYT ha svelato quello che i due premier appena citati e i ministri Roberta Pinotti e Angelino Alfano (rispettivamente alla Difesa e agli Esteri) hanno finora tenuto nascosto.
L’inchiesta del NYT sulle bombe italiane in Yemen
Il video della durata di 7 minuti e 15 secondi, pubblicato dal NYT, che testimonierebbe l’uccisione di civili in Yemen da parte delle bombe saudite acquistate in Italia, è balzato in poche ore in testa alla classifica dei video più popolari pubblicati dal quotidiano americano.
Le immagini (visibili nel video qui sopra) proverebbero quello che i giornalisti USA definiscono il “percorso del commercio delle armi” dalla Sardegna all’Arabia Saudita. Bombe che, oltre ai combattenti sciiti Houti, avrebbero ammazzato diversi civili, tra cui una famiglia di 6 persone. I micidiali ordigni, secondo l’inchiesta, sarebbero prodotti in Sardegna negli stabilimenti delle aziende Rwm e Domusnovas, per poi essere imbarcati nei porti di Cagliari e Sant’Antioco, oltre che nell’aeroporto di Elmas. Da qui, le bombe destinate a distruggere lo Yemen finirebbero nelle città saudite di Jeddah e Taif. Traffici ricostruiti nei dettagli, con l’ausilio di immagini e ricostruzioni grafiche da cui il NYT è riuscito a risalire al tipo di ordigni, compresi i numeri di matricola.