La parola “froc*o”, pronunciata mercoledì scorso durante la trasmissione di Canale 5 Music, condotta da Paolo Bonolis, rischia di costare cara al comico Checco Zalone. L’attore pugliese si è esibito in una performance canora (guarda il video qui sotto) durante la quale ha pensato bene di inventare una parodia della sigla del cartone animato Kiss me Licia, giocata tutta sui doppi sensi. Un cliché già sperimentato nei suoi film come, ad esempio, con la canzone Uomini sessuali che, al contrario di Kiss me Licia, è stata sempre accolta come un tentativo di condannare le manifestazioni di omofobia e l’odio contro i gay.

A stigmatizzare l’uso della parola ‘froc*o’ da parte di Zalone è stato il sito internet gay.it che lo ha accusato apertamente di omofobia al solo scopo di strappare applausi in tv. Ma sulla pagina Facebook del network Lgbt non tutti la pensano così.

Il testo di Kiss me Licia nella versione di Zalone

Quando è salito sul palco di Music per cantare la parodia di Kiss me Licia (sigla di un cartone animato giapponese degli anni ‘80 interpretata da Cristina D’Avena), probabilmente Checco Zalone non immaginava di scatenare le ire della comunità gay o, almeno, di una buona parte di questa. Questo il testo della canzone incriminata nella ‘Zalone Version’, un misto tra brasiliano e pugliese: “Un giorno di pioggia c’è Mirko che a Foggia si struscia con Licia per caso.

E lei pavoneggia, si atteggia e sfoggia la sua proverbiale bellezza. Ma Mirko non la cag* di pezza e lei non capisce perché. Licia, Licia, Licia guarda sta camicia, il ciuffo rosso e biondo è froc*o fino in fondo”. Il pubblico in sala a quel punto è esploso in una fragorosa risata, considerando come innocente la battuta. Nessuno avrebbe immaginato le reazioni negative che sarebbero giunte di lì a poco.

La condanna di Gay.it

A dare voce all’indignazione della comunità gay, è stato il sito internet Gay.it con un articolo firmato da Gianluca Pellizzoni. Gay.it, come specificato anche su Wikipedia, è una “delle più rilevanti realtà imprenditoriali del mercato gay italiano” che, oltre al sito web, comprende nel suo network anche una seguitissima pagina Facebook.

Pellizzoni definisce Zalone come “il più apprezzato comico italiano degli ultimi anni”, il quale però, questa volta, sarebbe caduto nell’errore di scegliere di “ricorrere a una banalotta omofobia per solleticare gli umori del pubblico”. Il paragone di Gay.it è tra l’omofobia dimostrata con Kiss me Licia e la genialità di Uomini sessuali, interpretata nel film Cado dalle nubi, considerata “così surreale e grottesca da irridere non tanto l’omosessuale, quanto chi poteva essere percepito vicino a pensare tali sciocchezze”. Nel caso di Kiss me Licia, invece, Zalone avrebbe dimostrato tutta la sua “grettezza” con “un’intera gag costruita su una presunta e schematica omosessualità” che si è conclusa nel peggiore dei modi pronunciando la “parola froc*io” al solo scopo di “dare il via a risatine da quarta elementare”.

Commenti contraddittori sulla pagina Fb di Gay.it

Se, da una parte, la battuta di Checco Zalone ha indignato molti utenti che seguono la pagina Fb di Gay.it, dall’altra, un po' a sorpresa, un buon numero di membri della comunità gay e Lgbt hanno preso quella del comico pugliese per quello che è: una semplice battuta. “Personalmente non mi reputo offeso perché arriva da una persona che non è affatto omofoba”, commenta Pierpaolo L. Il termine ‘froc*o’ “lo uso nella mia routine, perché dovrebbe darmi fastidio se una persona senza pregiudizi, in senso ironico, lo utilizza in tv?”, chiosa Marco DF. “L’unica cosa triste è che troppi gay hanno anche perso il senso dell’autoironia”, si sfoga Angelo M. Ma i commenti assolutori nei confronti di Zalone sono centinaia.