È agli arresti con l’accusa di duplice Infanticidio e rifiuta di sottoporsi alle cure necessarie Antonella Barbieri, 39 anni, che giovedì 7 dicembre ha brutalmente ucciso i suoi due figli, Kim e Lorenzo, di 2 e 5 anni.
La ricostruzione dei terribili fatti accaduti tra i paesi di Luzzara e Suzzara sta prendendo forma attraverso il racconto della donna che, seppur in maniera ancora confusa e non del tutto chiara, ha fornito qualche dettaglio attraverso il quale rendere più nitido il quadro dell’atroce tragedia che ha colpito la famiglia Benatti.
Il duplice delitto
La Barbieri, un passato da modella, soffriva da tempo di disturbi psichici per i quali era sottoposta a terapia, come confermato dal marito Andrea, ex rugbista con presenze anche in Nazionale ed ora con un ruolo da dirigente nella ben avviata azienda di famiglia, la Fratelli Benatti, impegnata nella lavorazione dei mezzi pesanti e situata a Motteggiana.
La donna nella tarda mattinata di giovedì avrebbe compiuto il primo, atroce, delitto uccidendo la figlia minore, la piccola Kim, soffocandola con un cuscino e lasciando il corpicino avvolto nelle coperte del letto matrimoniale, per poi mettersi in auto con il figlio maggiore, Lorenzo Zeus di 5 anni.
Il tentato suicidio
Si è recata a Luzzara per poi vagare senza meta in una golena del Po, dove l’auto si è impantanata, ed è lì che ha ucciso anche lui, colpendolo al ventre con un coltello da cucina che si era portata dietro, arma che poi ha rivolto contro sé stessa; è così che è stata ritrovata poco dopo da un pastore intento a pascolare il gregge nella zona, che ha scorto la macchina con dentro la donna agonizzante con il coltello ancora conficcato nella pancia ed il corpo del piccolo Lorenzo Zeus accanto.
All’arrivo dei soccorsi è stata condotta all’ospedale di Reggio Emilia, mentre i carabinieri hanno avviato le ricerche per ritrovare Kim; a fare la seconda terribile scoperta nella casa di Suzzara, oltre ai carabinieri anche il padre dei bambini, distrutto e sotto shock per la tragedia che ha investito come un uragano la sua famiglia.
Le indagini
La donna, attualmente ricoverata, seppur non in pericolo di vita, rifiuta le cure e non ha dato il consenso per essere sottoposta all’intervento necessario a rimarginare le ferite che, dopo il duplice infanticidio, si è inferta.
Intanto, continuano le indagini coordinate dal pubblico ministero di Reggio Emilia, Maria Rita Pantani, che insieme con la Procura di Mantova, al colonnello Fabio Federici ed il collega Antonino Buda stanno cercando di far luce sull’esistenza di una causa scatenante che abbia indotto la donna a compiere l’omicidio.