Riadattando un aforisma di Mark Twain, mentre l'informazione ha appena finito di indossare le scarpe, le fake news hanno già fatto il giro del mondo! Le false notizie, infatti, ribattezzate "fake news" altro non sono che le cosiddette "bufale": falsità, vere e proprie calunnie ai danni di una persona specifica create su misura da parte di un avversario o i suoi sostenitori.

C'è una costante nelle fake news: fare leva sui sentimenti più bassi delle persone, dunque screditare le persone di altre etnie, altre religioni o sfruttare il rancore verso ricchi e potenti.

Tuttavia le fake news non si limitano solo a questo: spesso sconfinano in un altro fenomeno altrettanto pericoloso soprannominato come "complottismo" che addirittura tende a mettere in discussione la credibilità dei media ufficiali e riconosciuti tali.

Nel 2017 si è parlato molto del pericolo delle fake news soprattutto in momenti delicati come le campagne elettorali, tuttavia anche quest'anno ne sono state condivise tante di bufale sui social con leggerezza o con frasi del tipo "non so se è vero, ma se è così è vergognoso!". Premesso che prima di condividere su Facebook qualsiasi informazione, bisognerebbe prima verificarne l'attendibilità, nel dubbio è preferibile non contribuire a divulgare delle falsità.

Ecco le bufale sul web più condivise nel 2017

La bufala più condivisa anche quest'anna è stato il meme della sorella di Laura Boldrini secondo il quale "Luciana gestirebbe 340 cooperative che ricevono soldi pubblici per la gestione immigrati". Come dicevamo, il "successo" delle fake news si basa sfruttare il rancore verso i potenti, nello specifico alcuni politici che troverebbero i soldi per aiutare parenti e stranieri, dimenticandosi degli italiani.

Questa calunnia è stata smentita dal presidente della Camera in persona, ribadendo che purtroppo sua sorella è deceduta da diversi anni e che non ha mai gestito cooperative.

La Boldrini purtroppo è spesso coinvolta nelle fake news come anche Maria Elena Boschi. Un altro tormentone di questi ultimi mesi dell'anno riguarda proprio loro, entrambe ritratte in una foto scattata al funerale di un ragazzo nigeriano e condivisa invece come "la partecipazione dello Stato ai funerali di Riina" che in realtà non si sono mai tenuti.

Fake news altrettanto clamorosa è stata la notizia della bambina-sposa di 9 anni data in moglie a Padova ad un uomo di 35 condivisa con superficialità anche da Matteo Salvini e successivamente rettificata dallo stesso in seguito alla smentita dei carabinieri di Padova.

Il fenomeno delle false informazioni non riguarda solo l'Italia. Nel 2017 ne è stata vittima una nostra eccellenza dell'enogastronomia, il prosecco che secondo un articolo della testata inglese "The Guardian" sarebbe dannoso ai denti. Dietro questa notizia non c'è stata una smentita, ma nemmeno una reale dimostrazione della veridicità dell'informazione. Molto probabilmente anche in questo caso il "movente" della calunnia nasce per tutelare i prodotti inglese in un momento delicato quale quello della Brexit e la conseguente riduzione dei prodotti importati.