La latitanza è giunta al termine, Igor il russo al tempo Norbert Feher, è stato arrestato dalla polizia spagnola. Il ministro della Difesa Minniti ringrazia gli spagnoli e il generale dei carabinieri sostiene che il delinquente sia stato arrestato in una zona indicata da loro. Così, dopo ben 9 mesi, la fuga del criminale Feher è finita.
Preso Igor il Russo
Il killer di Budrio che a inizio anno aveva seminato il terrore nelle campagne tra Bologna e Ferrara ora è stato arrestato in Spagna, esattamente tra le città di Teruel (Andorra) e Albalete del Arzobispo (Spagna).
L'arresto è avvenuto nel cuore della notte, verso le 2:50, dopo un incidente stradale mentre si dava alla fuga. Una volta resosi conto di essere stato braccato non ha opposto resistenza, portava al seguito tre armi corte, due di queste sono in dotazione alla polizia spagnola. Per quanto riguarda l'identità, essa è stata confermata grazie alla rilevazione delle impronte digitali acquisiti dall'uomo, la Scientifica italiana ha definito il confronto delle tracce biologiche come "largamente positivo".
Il nome di Igor e la sua fisionomia erano state inoltrate dai Ros dei Carabinieri alla polizia spagnola, in questo modo è stato possibile riconoscerlo e inseguirlo. La cattura comunque non è avvenuta per caso, ma è frutto di un'attività d'indagine partita dall'Arma dei Carabinieri e poi condivisa con la Guardia Civile spagnola.
Recentemente i militari italiani avevano indicato agli spagnoli il possibile luogo dove poteva nascondersi il ricercato, così le forze dell'ordine spagnole hanno intensificato l'attività di ricerca in quell'area. Il ministro Minniti aveva già dichiarato che non avrebbero mai smesso di cercarlo e così è stato, fortunatamente.
Norbert Feher però non ha smesso di uccidere neppure prima della cattura, difatti nell'operazione che ha condotto all'arresto l'uomo ha ucciso 2 agenti della Guardia Civile e un civile.
Gli elogi alla Procura di Bologna
Igor il Russo fu rilasciato nel 2015 quando ancora doveva ancora scontare alcuni anni di galera, i fatti hanno dimostrato che è stato un grosso errore averlo rimesso in libertà.
Minniti ringrazia anche il procuratore Giuseppe Amato, della procura di Bologna, che ha coordinato egregiamente le indagini finora, reputando particolarmente importante la sintonia d'indagine che si è venuta a creare. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, continuate a seguirci.