"Niente regali, vogliamo il contratto". Questo l'urlo di protesta che ha invaso le principali piazze italiane oggi pomeriggio. I protagonisti della vicenda, in gran parte impiegati dei principali settori di vendita, hanno letteralmente messo da parte i festeggiamenti pre-natalizi, con lo scopo di avere condizioni di lavoro migliori.

“Le aziende pretendono sempre di più un'apertura illimitata dei punti di vendita", ha dichiarato il sindacato dei Lavoratori, "con turni massacranti che rendono difficile, se non impossibile, dividersi tra vita pubblica e vita privata".

I protestanti, associati a Federdistribuzione, si sono esentati dal lavoro per tutta la giornata di oggi, rendendo difficile la vita ai compratori "last-minute" di regali natalizi.

Niente rinnovo sotto l'albero

La principale accusa degli scioperanti è dovuta alla mancanza di interesse, da parte delle grandi aziende, nei confronti di coloro che sono il fulcro principale della vendita al cliente: dai cassieri ai capireparto, il problema riguarda tutti. Il rinnovo del contratto nazionale, allo scadere dei quattro anni, è forse l'obiettivo più difficile da ottenere in un periodo in cui i turni di lavoro e l'interesse per l'azienda richiedono uno sforzo che, a detta dei più, va oltre la sfera lavorativa, per toccare quella privata.

Luigi Pezzuolo, segretario della Fisascat Cisl, sostiene che “La mancanza di rinnovi dei contratti nazionali sta causando un danno economico e contributivo non da poco. Le aziende richiedono più flessibilità per tenere incessantemente aperti tutti i principali negozi, senza però voler offrire qualcosa in cambio. E ciò è chiaramente inaccettabile”.

Già di recente era nata una forte protesta nei confronti dell'apertura di un maxi centro commerciale a Orio al Serio, a Bergamo. E a quanto pare già sono previste altre manifestazioni contro l'apertura dei principali centri commerciali per il giorno di Santo Stefano.

Il centro delle proteste: Milano

Il capoluogo lombardo è stato protagonista del maggior numero di scioperanti di quest'oggi.

Ikea, Carrefour, Rinascente, Esselunga sono stati solo alcuni dei negozi rappresentati dai lavoratori in protesta.

Più di un migliaio di persone sono partite alle 10 del mattino da Via Albricci, sede principale di Federdistribuzione. Punto d'arrivo: piazza Scala. I canti e le grida hanno accompagnato il corteo per tutta la giornata, insieme agli striscioni richiedenti più giustizia e più comprensione verso il lavoratore medio. Comprensione che, nemmeno a dirlo, viene a mancare più che mai sotto il periodo natalizio.

Arrivati davanti in piazza Scala, gli scioperanti si sono fatti avanti con una lettera destinata al sindaco di Milano Giuseppe Sala, in cui denunciano le difficili condizioni lavorative, esortando il governo ad agire per pretendere orari e turni di lavoro meno sfiancanti.