Si torna indietro nel tempo, quando le esecuzioni venivano fatte pubblicamente, dinanzi a tutti, affinché i presenti ne potessero trarre insegnamento a spese altrui. E' quello che sta accadendo a Roma, dove se si verifica un oltraggio ai vigili, il soggetto 'colpevole' deve registrare un video nel quale si mostra dispiaciuto per l'accaduto e si scusa con il corpo della Polizia. Ma non basta, deve anche pubblicarlo sui portali come YouTube e MySpace, cosicché tutti possano vederlo. E' il nuovo regolamento entrato in vigore nella capitale che fa riferimento a quella che è stata rinominata gogna online.
Roma combatte l'oltraggio ai vigili con la gogna online
Visto l'elevato numero di episodi legati all'oltraggio dei vigili di Roma, un protocollo introdotto dalla Polizia locale ha introdotto una forma di auto-sanzionamento per tutti coloro che non rispetteranno le regole. Si tratta della gogna online: chi manda a quel paese o offende un vigile di Roma Capitale deve registrare un video in cui si scusa. La registrazione del filmato è necessaria per evitare che l'imputato vada al processo. Ma non finisce qui, il 'colpevole' è tenuto anche a pubblicarlo sul web, cosa che è già successa alle prime vittime del nuovo regolamento. Negli altri comuni d'Italia non funziona così, in quanto in caso di oltraggio ai vigili sono sufficienti una lettera di scuse e una sanzione pecuniaria.
Ma non si starà leggermente esagerando? A sottolineare l'assurdità della gogna online è stato il celebre avvocato Alessandro Gamberini, il quale sospetta profili penali di estorsione da parte del Corpo della Polizia di Roma capitale.
Per la gogna online ci sono delle indicazioni precise
Il protocollo introdotto dal corpo dei vigili di Roma contro l'oltraggio è tutt'altro che generico.
Esistono, infatti, particolari indicazioni da seguire alla lettera, se si vuole evitare di finire a processo. Innanzitutto è riportato il testo preciso da recitare nel video da pubblicare online, nel quale, dopo aver detto nome e cognome, si esprime il profondo rincrescimento per il comportamento tenuto nei confronti del vigile di Roma Capitale.
Per questo motivo, l'imputato formula le più sentite scuse, concludendo il video messaggio con un apprezzamento per il lavoro che il Corpo di Polizia svolge quotidianamente. Tutt'altro che scuse spontanee dunque, vista l'esistenza di un vero e proprio copione. E, come se non bastasse, sono state date anche delle indicazioni tecniche: il foglio con il testo non si dovrà vedere nel video e la durata non deve essere inferiore ai 30 secondi. Una volta registrato dovrà essere pubblicato online senza restrizioni sulle piattaforme di YouTube, MySpace, Google Video o Megavideo. Dopo la pubblicazione non deve essere cancellato, perché deve restare per almeno due settimane. Molti si sono chiesti se tutto ciò possa essere considerato una forma di bullismo, visto che il Codice Penale nell'art.341 bis prevede che il reato è considerato estinto nel momento in cui è stato risarcito il danno.