Dopo l'arresto di ieri, 13 dicembre 2017, di quattro donne, tutte imparentate con il superboss del clan casalesi Michele Zagaria - meglio noto nell'ambiente criminale con il nome di "Capa storta" - sono emersi nuovi elementi sulla cosca criminale campana. Le manette sono scattate ai polsi di Beatrice Zagaria, sorella del capoclan; Francesca Linetti, moglie di Pasquale Zagaria, fratello di Michele attualmente carcerato; Tiziana Piccolo, consorte di Carmine Zagaria, altro fratello del boss, sottoposto alla sorveglianza speciale; Patrizia Martino, congiunta con Antonio Zagaria, germano di Michele, sempre rinchiuso in istituto di pena.

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta dalla Procura di Napoli.

Da quanto è emerso dalle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, le quattro signore accusate di ricettazione aggravata dalle modalità mafiose, oltre a gestire le "buste paga" di affiliati e parenti dei boss in carcere, gestivano tutte le risorse economiche del clan malavitoso.

Le intercettazioni che hanno portato agli arresti

Le indagini degli inquirenti sono state avviate grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali e anche alle analisi dello scambio di comunicazioni avvenute in carcere, in particolar modo con Michele Zagaria. Molto utili si sono rivelate anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Dagli esami approfonditi sugli elementi raccolti, gli investigatori hanno ricostruito un fitto scambio di messaggi che descrivono rapporti familiari condizionati dall'insoddisfazione e dal malcontento.

In particolare le "femmine" di camorra si sarebbero lasciate andare anche a pettegolezzi sullo stile di vita condotto dalle altre cognate.

Spesso si lamentavano di regali non ricevuti, in particolare nelle festività Pasquali o per le feste dei compleanni dei figli, a causa di presunte ristrettezze economiche dovute alla riorganizzazione dopo gli arresti dei mariti. Ma non mancavano pettegolezzi sulle spese mediche estetiche, soprattutto per una mastoplastica additiva al seno.

La più criticata dalle cognate era Tiziana Piccolo descritta come la "fissata della bellezza". Mentre la più infelice sembrava essere Patrizia Martino, che durante gli incontri con il marito Antonio in galera - parlando dei problemi relativi al pagamento dell'affitto - chiedeva più soldi al consorte, rimproverandolo dello stile di vita da "signore" che conducevano le altre, e che - secondo la donna - lui non sarebbe riuscito a garantirle.