Colpevoli di disturbare lo shopping e di mettere "a disagio" visitatori e turisti, gli ultimi vanno sanzionati. Succede a Como. E chissà come potranno mai pagare una multa da 50 fino a 300 euro i clochard che, se si accampano sotto i portici a temperature sotto lo zero, evidentemente lo fanno perché sono nullatenenti. Possessori di niente, eccetto che della loro estrema povertà. A Mario Landriscina, Sindaco del comune lagunare, tutto ciò non interessa: in nome del decoro urbano, ha deciso che il centro storico della città dev'essere "ripulito" per le feste e ha emesso un'ordinanza antiaccattonaggio e antibivacco diventata un caso nazionale, del periodo di 45 giorni.

Attiva, dunque, in tutto il periodo natalizio. Il provvedimento vieta di chiedere l'elemosina e sostare in centro, ma ha colpito anche chi porta aiuti ai clochard foss'anche una tazza di latte o pasti caldi. Fioccano reazioni e ribellioni.

Linea dura

Obiettivo: "ripristinare il decoro e la vivibilità urbana". Con queste motivazioni, il primo cittadino Mario Landriscina, a capo di una coalizione di centrodestra, che tra l'altro è un medico dell'emergenza, direttore del 118 cittadino che ha contributo a fondare, ha dato mandato ai vigili di fare applicare l'ordinanza alla lettera. E così, sono già state fatte le prime multe a tre clochard che non le potranno mai pagare. Ma sono stati anche allontanati volontari, colpevoli di aver portato un bicchiere di latte caldo e la colazione ai poveri che dormono sotto i portici dell'ex chiesa di San Francesco accanto al tribunale perché, anche inoffensivi gesti di solidarietà, collidono con la nuova ordinanza.

Una pratica di solidarietà che dura da 7 anni, ora è diventata illegale. Su questa linea, sono stati sequestrati contenitori per raccogliere elemosine, ma anche cartoni utilizzati dai senzatetto per sedersi a terra, realizzare un giaciglio per trascorrere la notte a temperature molto rigide. "Nei contesti di sovraffollamento come quello del periodo natalizio, i soggetti che chiedono l’ elemosina risultano ancora più invasivi e molesti", ritiene il sindaco certo di aver soltanto provveduto ad ammodernare il vecchio regolamento di polizia urbana, in linea con quanto già fatto un altre città, e di "rispondere alle nuove esigenza della città".

A supportare questa scelta, è anche la vicesindaca leghista, Alessandra Locatelli, che la ritiene una scelta giusta: "Serve un po' di polso per rimettere in ordine la città".

'Anche Gesù è fuorilegge'

La prima reazione indignata è stata del direttore della Caritas Como, Roberto Bernasconi: "Così viene messo fuori legge anche Gesù che deve arrivare", ha commentato il diacono.

Dalla Caritas fanno sapere che un conto è contrastare l'illegalità e il racket dell'elemosina, un altro è punire "poveri Cristi" per la loro indigenza. "ll sindaco faccia un passo indietro e magari accolga queste persone perché possano vivere un Natale dignitoso", fanno sapere dalla Caritas. Mentre i volontari del gruppo "WelCom" si sono "ribellati" all'ordinanza: per poter continuare a distribuire le colazioni ai senzatetto, si sono spostati in un oratorio della zona. Ritengono che di indecoroso ci sia solo il provvedimento del sindaco che non contrasta né elimina la povertà. Al contrario, l'amplifica, la fa diventare un nemico.

Bivacco solidale

Le associazioni di volontariato si sono mobilitate.

Per il 23 dicembre è in programma un bivacco solidale con i clochard perché venga ritirato il provvedimento. Lo organizza "Como senza frontiere”, l’associazione che il 28 novembre ha subito l’incursione del Fronte Veneto Skinheads. Per la vigilia di Natale, ci sarà un flash mob dalla parte dei barbun” perché vinca la solidarietà.