L'ex generale dell'Arma dei carabinieri Antonio Pappalardo, oggi pensionato e fondatore del "Movimento Liberazione Italia" che si prefigge di "liberare l'Italia dalla casta", noto per le sue provocatorie iniziative, dopo il fallimento della "rivoluzione" proclamata a Ottobre torna alla carica con un nuovo obiettivo: quello di arrestare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il premier Gentiloni. Pappalardo avrebbe fissato anche una data: il 21 dicembre, per regalare ai cittadini "un Natale di libertà".

I propositi dell'ex generale

Nel corso di un'assemblea del movimento presieduto da Pappalardo tenutasi il 13 dicembre sarebbe stato proclamato di arrestare Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio e tutti i ministri che compongono il governo.

Ad annunciarlo, tramite il suo profilo Facebook è Pappalardo, che convoca un'adunata a Roma per la data prefissata, il 21 dicembre. "Tutti a Roma, ad eccezione di mafiosi, criminali e collusi con la politica. Tutti gli altri possono partecipare. Viva l'Italia" scrive l'ex generale su Facebook.

Il generale promette "sul suo onore" di arrestare Mattarella, e sostiene che non ci sia un solo Giudice o docente universitario che contesta il suo movimento, ma che nessuno si è mosso fino ad oggi per paura di "rappresaglie". Il leader del movimento sostiene che i partiti del panorama politico italiano siano in mano ai russi e agli americani, e che il suo movimento il 21 dicembre, giorno del solstizio d'inverno, manderà tutti a casa, chiamando a raccolta i cittadini.

L'ipotetico arresto sarà effettuato "nel nome dei cittadini italiani e dell'Arma dei carabinieri" e l'ex generale dichiara che intende assumersi tutte le responsabilità derivanti da tale gesto.

La farsa dell'arresto di Osvaldo Napoli

Pappalardo in passato offrì il suo sostegno ai Forconi, che un anno fa durante una manifestazione di protesta nei pressi di Montecitorio "arrestarono" l'ex deputato Osvaldo Napoli, che i Forconi credevano facesse ancora parte del parlamento.

Un membro del movimento di protesta bloccò Napoli per strada, in Piazza Montecitorio, dopodiché gli lesse una sorta di proclama "in nome del popolo italiano" e lo prese sotto braccio, invocando l'intervento delle forze dell'ordine che avrebbero dovuto arrestarlo. Pappalardo pur non partecipando personalmente all'azione ne assunse le difese, prendendo pubblicamente posizione a favore dell'azione.