Risale a questa mattina il ritrovamento del corpo dell’uomo di 53 anni sul quale pendeva la terribile accusa di aver ripetutamente violentato la figlia quattordicenne.
Intorno alle 9:30 un passante ha scorto all’ingresso della chiesa di San Tommaso a Roccasecca, in provincia di Frosinone, il cadavere del cinquantatreenne che si sarebbe impiccato utilizzando dello spago da imballaggio.
L’uomo era stato confinato nel piccolo paesino, poco distante da Cassino, in attesa dell'incidente probatorio previsto per febbraio in merito all’inchiesta aperta a seguito delle shoccanti rivelazioni di una delle sue quattro figlie, ed era stato provvisto di un dispositivo elettronico al fine di monitorarne gli spostamenti.
La rivelazione attraverso il tema
La ragazza, 14 anni, aveva confessato attraverso un tema scolastico che rispondeva alla traccia: "Scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di dirle", gli abusi che per mesi era stata costretta a subire dal genitore ogni qual volta restavano soli in casa.
Stando allo scritto, gli episodi sarebbero iniziati una mattina in cui la ragazzina, non sentendosi bene, si era assentata da scuola; da quel momento era iniziato l’incubo delle violenze che si consumavano quando la quattordicenne si ritrovava da sola in compagnia del padre, anche per pochi minuti.
La denuncia dell’insegnante
L’insegnante di italiano, la prima a trovarsi faccia a faccia con la drammatica confessione, si è detta sconvolta da quelle parole che assumevano i contorni della realtà man mano che proseguiva con la lettura; dopo aver allertato il dirigente scolastico dell’Istituto tecnico frequentato dalla giovane vittima, è seguita l’immediata convocazione della madre che ha sporto denuncia contro il marito.
I precedenti
Stando a recenti rivelazioni, sembrerebbe che la donna avesse avvertito la figlia affinché evitasse di restare sola col padre, che in passato sarebbe già stato protagonista di episodi simili nei confronti della maggiore delle 4 figlie, oggi ventottenne; il quell’occasione il quarantatreenne aveva promesso che fatti analoghi non si sarebbero più verificati.
A seguito delle indagini condotte dalla polizia e dalla Procura di Cassino, lo scorso 19 gennaio erano scattati i primi provvedimenti verso l’ex guardia penitenziaria, che aveva precedenti sospensioni dall’incarico dovute dalla sua incontrollabile passione per il gioco d’azzardo che aveva portato la famiglia in gravi ristrettezze economiche.
L'uomo, incapace di sostenere il peso delle accuse e probabilmente della colpa, ha deciso di togliersi la vita.