"Allarme terrorismo", uno di quegli allarmi che preoccupano maggiormente le popolazioni di ogni continente e di ogni luogo e che, nelle ultime ore, sembra essere sopraggiunto anche all'interno della penisola italiana. Un allarme che lascia riaffiorare alla mente le orribili scene degli attentati che negli ultimi anni sono stati macabri "teatri" di molte città e che continuerà sempre a far nascere la preoccupazione e la paura. Sarebbe stata proprio l'interpol, ovvero l'Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, ad avvisare lo stato italiano della probabile presenza di un gruppo di miliziani terroristi approdati tramite gli ultimi barconi di clandestini sbarcati in questi giorni.

Ad avvalorare questa loro testi, le menti dell'Interpol hanno deciso di inviare una lista contenente ben cinquanta nomi di persone sospettate ed accusate di avere contatti con l'Isis. L'avvertimento lanciato e la lista servono per identificare e fermare quanto prima i sospettati affinché vengano rispediti nei propri paesi. Accorgimenti che potrebbero, in qualche modo, salvare il nostro paese da eventuali attentati terroristici.

La smentita da parte del Viminale

Una notizia forse fin troppo rassicurante sembra sopraggiungere dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che avrebbe affermato di non aver trovato nessun riscontro tra i nominativi ricevuti ed i clandestini approdati sulle coste italiane.

Lo stesso dipartimento, inoltre, avrebbe dichiarato di avere fermato un piccolo gruppo di sospettati grazie alla collaborazione con la Tunisia. La lista inviata dal Guardian sarebbe comunque un aiuto in più per l'identificazione di eventuali terroristi, così come lo è stata in passato per l'identificazione e l'espulsione di ben centosettanta combattenti che erano stati addestrati accuratamente per farsi esplodere fra la gente.

Secondo lo stesso quotidiano, uno degli ufficiali antiterrorismo statunitensi avrebbe dichiarato la probabile presenza di alcuni terroristi approdati sulle nostre terre con l'ausilio di pescherecci o di piccole imbarcazioni che sarebbero successivamente state abbandonate sulle spiagge delle varie località. Una maggiore preoccupazione sembra essere sopraggiunta con la caduta del Califfato, che secondo fonti attendibili avrebbe costretto parte dei terroristi a dirigere le proprie operazioni all'interno di Stati esterni.