Sono ancora da chiarire le dinamiche della morte del bambino di 5 anni deceduto nel tardo pomeriggio di ieri a Cupramontana, in provincia di Ancona.
Il sospetto è che il piccolo Hamid, che viveva insieme ai genitori di origini macedoni in una palazzina al civico 17 di via Bonanni nel minuscolo centro Vallesina, sia stato strozzato; il principale indiziato resta il padre, disoccupato venticinquenne, sottoposto ad un lungo interrogatorio condotto dal pubblico ministero Valentina Bavai, presso la locale caserma dei carabinieri.
La ricostruzione provvisoria
L’ipotesi è che l’uomo, Besem Imeri, che risulta essere in cura per fronteggiare alcuni problemi di natura psichiatrica, possa aver strangolato Hamid a mani nude; sebbene in stato confusionale sia riuscito a fornire, stando alle prime indiscrezioni, risposte vaghe sulla morte del figlio, gli elementi a disposizione degli inquirenti sarebbero tali da poterne confermare la responsabilità.
Stando ad una ricostruzione provvisoria dei fatti, la violenza sul bambino potrebbe essersi consumata all’interno dell’auto del padre, prima di essere condotto in casa ormai in fin di vita. All’arrivo dei soccorsi della Croce Verde, nonostante i tentativi di rianimazione durati più di mezz’ora, per il piccolo non c’è stato più nulla da fare.
Si attende l’esito dell’autopsia
L’allarme era stato dato intorno alle 18:30 da altri familiari e la madre, ventiquattrenne al settimo mese di gravidanza, si trovava in un tale stato di choc e disperazione che si è ritenuto necessario il ricovero immediato presso ospedale di Jesi ‘Carlo Urbani’.
L’auto di Imeri è stata posta sotto sequestro, mentre si attendono i risultati dell’esame autoptico sul corpo del bambino, che verrà eseguito presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, per far luce sulle effettive cause del decesso.
Le indagini
In un primo momento, a seguito dell’intervento dei sanitari, non erano stati riscontrati sul piccolo segni di violenza o tracce di sangue che potessero rimandare all’omicidio, tuttavia, il medico legale Mauro Pesaresi ha da subito evidenziato segni sospetti presenti sul collo di Hamid. Da qui l’ipotesi dello strangolamento.
Si cerca in queste ore di ricostruire l’effettiva dinamica della tragedia e, nel caso venisse confermata l’ipotesi di omicidio da parte del venticinquenne, comprendere cosa possa aver fatto scattare la follia dell’uomo ai danni del piccolo Hamid.