Presto sulle nostre tavole larve, insetti e vermi - i cosiddetti "nove food" - delizieranno i palati dei buongustai più coraggiosi ed innovativi. Ma possiamo solo immaginare l'orrore e lo spavento provato da una dodicenne di andria (comune in provincia di Foggia) che, mentre sorseggiava una lattina di coca cola, un gesto semplice e che ogni giorno si ripete in ogni angolo del pianeta, si è ritrovata in bocca un verme. Il viscido intruso avrà allarmato non poco i genitori della ragazzina che, temendo il peggio, l'hanno condotta di corsa presso l'Ospedale "L.

Bonomo" del comune pugliese.

La bambina sta bene

La ragazzina, sottoposta a tutte le analisi del caso, è tuttora ricoverata e sotto osservazione, ma sembra che un simile incontro ravvicinato sia stato, per fortuna, senza conseguenze. Come anche sottolineato dal responsabile del nosocomio di Andria, Stefano Porziotta, la bambina non ha presentato né vomito, né diarrea, né altri sintomi preoccupanti che possano far pensare ad una qualche tossinfenzione alimentare. Potranno dunque tirare un sospiro di sollievo i familiari della piccola. Tuttavia resta da capire come ciò possa essere accaduto proprio con una Coca cola, bevanda che non ha certo bisogno di presentazioni. Consumata in tutto il mondo, da grandi e piccini, la nota bibita americana vanta stabilimenti di imbottigliamento sparsi ovunque anche sul nostro territorio che, normalmente, rispettano degli standard molto rigidi in termini di sicurezza ed igiene alimentare.

Un simile episodio non può che gettare dunque un'ombra inquietante sulla nota multinazionale, sebbene fortunatamente senza alcun esito particolare per la malcapitata ragazzina.

Da individuare il lotto di Coca Cola con verme

Subito allertati e mobilitati gli agenti del commissariato di polizia locale che, con l'ufficio igiene di Andria ed il Sian (il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione della Puglia) hanno deciso di sequestrare la lattina di Coca Cola contenente la bevanda ingerita dalla ragazzina.

Il loro compito sarà quello di individuare nel più breve tempo possibile il lotto di cui faceva parte la lattina inquinata per poter così risalire allo stabilimento in cui è stata prodotta. Fatto ciò si potrà proseguire con l'eventuale il ritiro dalla vendita del lotto stesso e con tutte le indagini del caso. Inoltre il verme è stato inviato all'istituto zooprofilattico di Foggia per essere esaminato dagli esperti, per poterne così definitivamente escludere la pericolosità per la salute umana.