Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di un lotto di farina di grano duro del marchio Gorfini Azienda Agricola, a causa dei tenori di piombo superiori ai limiti. Si tratta del secondo richiamo alimentare operato dal dicastero italiano in questo inizio d'anno, dopo quello riguardante la vellutata di zucca e carote Bellavita. Non è corretto parlare di emergenza, ma è bene continuare a seguire le segnalazioni provenienti dal sito del governo, in modo da essere sempre consapevoli sulla qualità del prodotto in tavola o in frigo. D'altronde, l'alimentazione è uno degli aspetti più importanti del nostro vivere quotidiano, troppe volte trascurato dalle famiglie italiane.
Il richiamo per tenori di piombo troppo alti
Il lotto ritirato della farina di grano duro della Gorfini Azienda Agricola è quello da consumarsi preferibilmente entro il 10 luglio 2018. Il prodotto è inserito in una confezione da 1.000 grammi, dove è riportato il nome del produttore (Gorfini Giuliano) e la località dello stabilimento di provenienza (Anghiari, provincia di Arezzo). Il ministero italiano fa sapere che il richiamo è dovuto alla presenza di una percentuale di piombo troppo elevata, per cui si consiglia di riportare indietro la confezione presso il negozio o esercizio commerciale dove si era acquistata la farina. Una prassi consolidata, anche se la sezione Avvertenze del documento presente nel portale salute.gov.it rimane vuota.
L'Efsa, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, mette in guardia dall'accumulo di piombo nel nostro organismo, poiché esiste il concreto rischio di effetti dannosi nel corso del tempo. A stabilire i tenori massimi dei contaminanti è il regolamento CE 1881/2006. Oltre al piombo, nella lente d'ingrandimento della Comunità Europea finiscono anche altri metalli, come ad esempio il cadmio, lo stagno inorganico ed il mercurio.
I metodi di campionamento sono invece regolati attraverso il provvedimento CE 333/2007.
Gli altri richiami alimentari
In apertura, si è detto che il ritiro della farina di grano duro è il secondo richiamo da parte del Ministero della Salute italiano nel nuovo anno. Il giorno prima c'era stato l'allarme sulla vellutata di zucca e carote, per cui rimandiamo al link qui sopra.
Nel mese di dicembre era stato richiamato un lotto di pepe nero macinato del marchio Cucina & Sapori, a causa della presenza del batterio Salmonella spp. C'era poi stato il richiamo della provola, contaminata quest'ultima dalla Listeria monocytogenes, la stessa riscontrata nel preparato Bellavita lo scorso 2 gennaio.