Sventata in questi giorni una tragedia alla fermata della metropolitana Eur Fermi a Roma, dove una donna peruviana in attesa del treno è stata spinta da un uomo contro il mezzo in arrivo. Sono tempestivamente intervenuti i paramedici e nelle ore seguenti la donna è stata operata al San Camillo, ma non è stato possibile riattaccare la mano amputata durante l’impatto col treno; la prognosi è tuttora riservata.
Tra il criminale e la vittima non c’era stato nessun diverbio, nessun litigio, pare proprio che tra i due non ci fosse stato nemmeno uno scambio di sguardi.
Una situazione assolutamente inusuale per un tentato omicidio; infatti pare che il sospettato dopo che è stato fermato dalla squadra mobile abbia aggiunto una dichiarazione che sposterebbe l’attenzione di questo giallo: è stato Dio a dirgli di farlo, ha sentito delle voci negli istanti prima di spingere quella donna sconosciuta.
La presunta malattia
Non capita tutti i giorni di ricevere degli ordini dal Signore in metropolitana, tantomeno ordini di questo genere; è chiaro come hanno anche confermato gli investigatori che l’indiziato ha dei problemi psichici che ci portano ad una semplice domanda: siamo di fronte a un caso di omicidio preterintenzionale dovuto a un delirio schizofrenico?
È giusto premettere che una teoria di questo genere viene comprovata solo in rarissime situazioni: infatti solo il 10% delle persone affette da schizofrenia mostra una tendenza al comportamento violento, ed anche in questi casi è raro che la causa del crimine sia riconducibile alla malattia.
Bisogna scardinare la falsa credenza che siccome la Schizofrenia si manifesta in episodi, potrebbe proprio essere un episodio “forte” a scatenare la furia omicida. È più facile che le ragioni della persona malata siano legate alle fragilità emotive del malato, il quale potrebbe minacce o timori più o meno reali alla propria persona o ad una persona cara.
Una mosca bianca
Nonostante ciò quello che è successo ieri a Roma non sembra avere scuse, l’indiziato ha dichiarato di aver sentito Dio e altre voci che lo hanno spinto a commettere il crimine. Una situazione clinicamente rarissima, un uomo che è pronto ad uccidere perché una presunta malattia a preso il sopravvento sulla sua razionalità.
Se si trattasse veramente di un individuo schizofrenico, paranoide o meno, avremmo di fronte un potenziale serial killer; un uomo che da diversi anni, forse decenni soffre di una malattia mentale grave che è stata trascurata è probabilmente un pericolo per sé e per la società, come la cronaca testimonia. La schizofrenia si manifesta nei casi più precoci dopo la giovinezza con l’inizio della maturazione adulta, tra i 17 e i 20 anni, e con il passare degli anni cresce nella mente dell’individuo, cresce in termini di frequenza e paranoia. Il malato manifesta sempre più frequentemente episodi di visioni, di persone o animali frutto della propria immaginazione, che si mescolano alla realtà circostante diventando identici alla realtà percepita.
Con gli anni le manifestazioni della malattia diventano più frequenti e più angoscianti, trasformando la persona in un individuo ansioso e agitato per ogni cosa. Esistono ovviamente farmaci e terapie per combattere questa malattia, ma spesso i malati devono convivere tutta la vita con questa traumatica condizione.