L’allarme è scattato intorno alle 10:00 di questa mattina, quando da una delle teche della sala dello Scrutino all’interno di Palazzo Ducale a Venezia, dove era allestita dal 9 settembre scorso la mostra ‘Tesori dei Moghul e dei Maharaja’, sono risultati mancanti alcuni monili dal valore pari ad alcuni milioni di euro.
La rassegna, che avrebbe chiuso i battenti questa sera, comprende circa 270 pezzi, tra gemme e gioielli indiani, risalenti al periodo che va dal XVI al XX secolo, appartenenti alla Collezione dello sceicco Al Thani.
Il furto
Stando a quanto dichiarato dalla Questura lagunare, sarebbero stati rubati una coppia di orecchini ed una spilla, il cui valore reale potrà essere confermato solo dalla proprietà, sebbene non si tratti degli elementi di spicco della mostra; intanto, secondo gli investigatori, sarebbe molto difficile per gli artefici del furto riuscire a rivendere gli oggetti al mercato nero, essendo questi molto conosciuti.
Marco Odorisio, Questore Vicario di Venezia, ha dichiarato che con ogni probabilità non si è trattato di un gesto estemporaneo, ma di una sottrazione ponderata e ben organizzata avvenuta a seguito di diversi sopralluoghi; l’attenzione si concentra soprattutto sui ‘punti di debolezza’ delle teche nelle quali i gioielli erano riposti, che avrebbero di fatto dovuto essere inaccessibili.
Le indagini in corso
L’indagine è stata definita da Odorisio come un ‘classico mosaico’, nel quale risulta necessario partire dai dettagli per poter poi giungere ad un quadro completo delle modalità in cui il furto è stato realizzato, prima di poter risalire all’identità del ladro; a tal scopo, è stata avviata una mobilitazione ad ampio raggio che prevedrà l’intervento del Servizio Centrale Operativo di Roma e della squadra mobile.
Le immagini delle telecamere
"E' prematuro parlare di autori italiani o stranieri, stiamo visionando anche per questo le telecamere" ha concluso il Questore vicario. I ladri, che stando ai video recuperati dalle telecamere di sorveglianza sarebbero almeno due, si sono mescolati tra la folla e dopo aver rubato i gioielli si sarebbero allontanati completamente indisturbati; al momento la priorità è comprendere, come sottolineato dal Questore Vito Gagliardi, cosa non abbia funzionato a dovere da indurre l’innesco in ritardo dell’allarme.
"L'allarme, molto sofisticato, è scattato - ha spiegato Gagliardi - ma chi ha compiuto l'azione ha potuto fare in modo che avvenisse in ritardo, permettendo ai ladri di uscire indisturbati”.