L'anno scorso era accaduto al piccolo Charlie, stavolta a Isaiah. Ancora una volta, la sentenza di un giudice britannico interviene in un ambito molto delicato. Il magistrato britannico ha autorizzato i medici del King's College Hospital a staccare la spina. Isaiah, 11 mesi, ha un grave danno cerebrale (causato dalla carenza di ossigeno) ed è tenuto in vita artificialmente sin dalla nascita. Il padre e la madre non hanno mai perso la speranza, nonostante lo scetticismo dei medici. Proprio questi avevano chiesto un parere ai giudici. Alla fine, la decisione dell'Alta Corte è arrivata: la spina si può staccare.

Il giudice relatore McDonald ha spiegato che non è certamente 'nel miglior interesse' del neonato lasciarlo attaccato ai macchinari per la ventilazione artificiale che lo tengono in vita.

Non ci sarebbe più nulla da fare per Isaiah

I medici del King's College Hospital di Londra avevano interpellato la magistratura per ottenere l'ok al distacco della spina. Secondo i sanitari inglesi, il piccolo Isaiah Haastrup, figlio di genitori afroeuropei, ha un minimo livello di coscienza ma la sua condizione non è mai migliorata. Uno specialista, inoltre, ha affermato che non c'è più nulla da fare.

Takesha Thomas e Lanre Haastrup, rispettivamente madre e padre di Isaiah, contestano la decisione del giudice ed auspicano la prosecuzione delle cure palliative 'di sostegno alla vita'.

Takesha e Lanre non si arrendono come i genitori del piccolo Charlie Gard.

Lanre ritiene che il danno cerebrale di Isaiah sia frutto della superficialità dei sanitari, dopo il parto. Fiona Paterson, avvocato del King's College, confuta la versione del signor Thomas, sostenendo che la rilevante lesione cerebrale occorsa al neonato sia stata dovuta a una fatalità.

Nessun motivo per andare avanti

Il giudice MacDonald ha assicurato di aver analizzato a fondo il caso, prendendo infine la migliore decisione per il neonato. Per il magistrato non c'è più una ragione per andare avanti, per mantenere in vita artificialmente il piccolo Haastrup. 'La mia opinione è che la sua condizione non possa migliorare', ha affermato un esperto che ha visitato recentemente il bimbo.

La madre di Isaiah, però, non vuole staccare la spina: dice che il piccolo apre un occhio quando gli parla. La signora sa bene che il figlio ha riportato una seria lesione cerebrale ma è ingiusto, secondo lei, privarlo di amore e cure. Fatto sta che un giudice inglese ha deciso, ancora una volta, sulla vita di una persona.