In Italia si sa che le cose non funzionano sempre come dovrebbero, i pagamenti non sono sempre puntuali e spesso ci si vede rifiutare una richiesta per i motivi più disparati, ma purtroppo alle volte alcune situazioni richiederebbero una delicatezza maggiore. Questo è stato il caso di un signore, 59enne residente in Puglia (Parabita), che aveva fatto richiesta per l‘invalidità civile e la pensione anticipata ma vedendole rifiutate, si è tolto la vita perché non riusciva a sostenere più la sua famiglia e versava in una condizione depressiva cronica.

Il motivo del rifiuto

L‘istituto previdenziale (Inps) ha rifiutato entrambe le richieste avanzate dall'uomo, motivando il tutto con lo stato depressivo accertato dalle cartelle mediche. Contro il rifiuto era stato fissato, da parte dell'avvocato Faenza, un procedimento che si sarebbe dovuto tenere a maggio, ma la disperazione causata dalla situazione ha preso il sopravvento e il 59enne non ce l‘ha fatta e si è tolto la vita. Quest'ultimo ha lasciato anche un biglietto in cui spiegava le motivazioni del suo gesto, parlando delle gravi condizioni economiche in cui versava e dello stato depressivo che lo attanagliava da anni. Nelle 24 ore precedenti al suicidio era stata anche notificata una lettera al signore perché non era avvenuto il pagamento dei canoni di locazione.

Forse quest‘ultimo provvedimento aveva fatto scattare la decisione di togliersi la vita a soli 59 anni.

Le parole dell'avvocato

Speranza Faenza, il legale dell‘uomo, ha dichiarato che più volte il suo cliente si era presentato nello studio lamentandosi in modo disperato della propria situazione economica e delle difficoltà nel mantenere la famiglia.

L‘avvocato ha inoltre riferito che l‘uomo aveva più volte manifestato l‘intenzione di togliersi la vita ma l‘Inps non aveva tenuto adeguatamente conto delle circostanze nelle quali era stata presentata la richiesta. Proprio per tale motivo non è da escludere che il legale decida di sporgere denuncia per addebitare la colpa del gesto estremo a terzi.

Comunque procederà la vicenda è lecito chiedersi il perchè una malattia riconosciuta come invalidante, qual'è la Depressione, non sia stata ritenuta abbastanza grave da far sussistere i presupposti per la pensione di invalidità e, di conseguenza, il pensionamento anticipato. La depressione è una malattia altamente invalidante, ora ci saranno da accertare le responsabilità di tutti.