Salvava gli animali dalla strada prendendoli in casa e intanto lasciava morire suoi figli adottivi. Ora è stata condannata a tre ergastoli per omicidio di primo grado, sequestro di persona, lesioni e abbandono di minori. Nicole Finn, 43 anni, nel 2016 aveva confinato la figlia adottiva Natalie in una stanza sudicia insieme ai suoi due fratelli di 14 e 15 anni. A tutti negava cibo e acqua. Era stata costretta a chiamare un'ambulanza perché la ragazzina aveva avuto un arresto cardiaco ed era poi morta all'arrivo in ospedale. Proprio come Paola Manchisi, a cui si è fermato il cuore a 31 anni a Polignano a mare (Bari) in casa dove era confinata da 15 anni.

La morte di Natalie era subito parsa sospetta. Le indagini hanno fatto affiorare l'orrenda verità: la villetta nella cittadina di West des Moines nell'Iowa (Usa) era una casa degli orrori. Da quando Nicole Marie Finn e Joseph Michael Finn avevano divorziato nel 2011, avevano stretto un accordo abominevole: i figli erano costretti a vivere senza cibo né vestiti, senza assistenza sanitaria, torturati e abbandonati a loro stessi.

Condizioni disumane

Chiusi in camera per giorni e mesi, a letto al buio senza cibo né acqua con le finestre sbarrate da pannelli di legno. Così vivevano i tre fratelli Finn in una villetta residenziale piena di cani e gatti tra escrementi animali e umani. La madre li aveva rinchiusi dopo averli sorpresi che cercavano di 'sgattaiolare' dalle finestre per chiedere qualcosa da mangiare ai vicini.

La facciata di rispettabilità nascondeva condizioni disumane. La madre li aveva ritirati da scuola ed esercitava sui figli una crudeltà tale da arrecargli un danno psicologico e fisico. Dei tre Natalie non ce l'ha fatta: è morta di un attacco cardiaco per inedia. All'arrivo dell'ambulanza e della polizia, la povera ragazzina era stata trovata morta sul pavimento tra i suoi escrementi e con addosso un pannolone che la madre le aveva messo perché non le consentiva di andare in bagno.

Aveva piaghe da decubito, come avrebbe potute averle una persona anziana. L'autopsia ha rivelato che pesava apena 38 chili al momento dela morte. Salvati in extremis gli altri due fratelli, proprio come sono stati ripresi per i capelli i 13 figli della coppia di genitori aguzzini recentemente scoperta in California che li teneva segregati in casa, maltrattatati e malnutriti.

Condanna

Venerdì 26 gennaio, Nicole Finn è stata condannata a tre ergastoli. L'avvocato di stato Bret Lucas ha ricordato al giudice della contea di Polk, Karen Romano, gli orrori subiti da Natalie. La donna, preoccupata solo dei suoi cani e gatti, la affamava. Il verdetto le vieta di poter vedere i due figli sopravvissuti, Jaden di 15 anni e Mikayla, di 14. I ragazzini che non erano in aula al momento della sentenza, hanno trascorso mesi in cura e ora sono stati affidati a una famiglia. "E' inimmaginabile quale tipo di trauma mentale abbiano subito", ha detto il giudice Romano. La donna condannata non ha rilasciato dichiarazioni, ma intende presentare ricorso contro la decisione del giudice. Jaden aveva testimoniato che la madre li aveva costretti a bere dal water privandoli persino dell'acqua e che li aveva lasciati soli per due estati.

Quando assistenti sociali e polizia su mandato del tribunale entrarono nella casa nell'agosto 2016, Nicole che lo sapeva fece lavare i figli e diede alla casa una parvenza di normalità. Ma gli abusi ripresero appena le autorità se ne furono andate. Così fino alla morte di Natalie. Anche l'ex marito Joseph Finn, deve rispondere di diversi reati, tra cui il rapimento e la messa in pericolo dei bambini. Si dichiara innocente sostenendo che aveva lasciato la casa da molto tempo. Andrà a processo ad aprile.