Gli scienziati sono sempre alla costante ricerca di vita aliena nell'universo. Proprio nel corso degli ultimi giorni alcuni ricercatori hanno affermato che ci sia l'eventualità, in base a dei segnali rilevati nello spazio, che gli alieni stiano provando a mettersi in contatto con noi, inviandoci dei segnali codificati capaci di viaggiare in tutto l'universo.

Ma la Scienza potrebbe essere molto vicina alla scoperta della vita aliena vera e propria, poiché oltre all'Europa Clipper che verrà lanciato nel 2020 alla volta del satellite di Giove, ovvero Europa, è stata pubblicata una ricerca sul "The Journal Astronomy and Astrophysics", in cui si parla di un pianeta a noi molto prossimo che potrebbe ospitare vita extraterrestre.

Andiamo a vedere nel dettaglio la questione e scopriamo di quale corpo celeste si tratta.

Esopianeti Abitabili

Sul "The Journal Astronomy and Astrophysics" è stato pubblicato un articolo sui corpi celesti che potrebbero contenere potenzialmente acqua allo stato liquido, fattore indispensabile per creare la vita come la intendiamo noi. Il miglior candidato per poter avere tutti gli elementi necessari per sostenere la vita extraterrestre è TRAPPIST-1, il famoso esopianeta che per essere presentato spinse la NASA (The National Aeronautics and Space Administration) a fare un comunicato stampa speciale lo scorso anno, che ha tenuto l'opinione pubblica con il fiato sospeso. Il corpo celeste è relativamente vicino a noi, ovvero a 39 anni luce dal pianeta Terra.

Trappist-1

TRAPPIST-1, un esopianeta situato in un luogo dell'universo a 39 anni luce da noi, potrebbe essere il miglior candidato per ospitare la vita aliena. Infatti, TRAPPIST-1 ha un temperatura relativamente temperata. Sulla superficie si raggiungono al massimo 126.85°. Ma queste non sono le uniche notizie in campo scientifico che hanno appassionato l'opinione pubblica, poiché ci sono novità che hanno interessato le Piramidi di Giza.

Infatti, un professore del Politecnico di Torino, ha affermato che nel Grande Vuoto scoperto nella Piramide di Cheope dal progetto Scan Pyramids, potrebbe servire per traghettare l'anima del faraone fra le stelle. Non ci resta adesso nient'altro se non aspettare nuove notizie dal campo della sciena, ringraziando sempre gli scienziati di tutto il mondo per l'encomiabile lavoro che svolgono quotidianamente. A voi i commenti.