Disastro colposo, è questa la motivazione dell’indagine avviata dopo il deragliamento del treno di Trenord all’interno del quale ieri mattina, pochi minuti prima delle 7, hanno trovato la morte tre donne, mentre circa altre cinquanta persone sono rimaste ferite, alcune delle quali in maniera grave.
Tre morti e decine di feriti, la ricostruzione della tragedia
E’ dunque partita la caccia al colpevole della tragedia avvenuta a Seggiano di Pioltello, alle porte di Milano, nella quale hanno perso la vita Pierangela Tadini, 51enne residente a Vanzago, Giuseppina Pirri, 39 anni, di Cernusco sul Naviglio e Ida Maddalena Milanesi di 61 anni.
Le ricostruzioni di quanto avvenuto concordano ormai le une con le altre e lasciano pochi spazi ai dubbi. Il convoglio, composto da sei vagoni e carico di pendolari che si stavano recando al lavoro nella metropoli lombarda e nel suo hinterland, era partito da Cremona alle ore 5.30 circa, diretto alla stazione di Milano – Porta Garibaldi.
A causa di un cedimento strutturale della rotaia, avvenuto 2,3 km prima dello schianto, le carrozze centrali sono uscite dalla linea ferroviaria proseguendo la loro corsa all’esterno dopo che un pezzo di rotaia di circa 23 cm si era staccato nel momento in cui il treno è transitato a 140 km/h, velocità ritenuta non eccessiva. Minuti interminabili e di terrore per i passeggeri a bordo, prima che la carrozza tre si schiantasse contro i pali della luce piegandosi in maniera innaturale e terrificante attorno ad uno di essi.
Un groviglio di lamiere prodotto dall'impatto che il macchinista ha cercato, ma non ha potuto evitare, quando si è accorto che parte del treno viaggiava fuori dalle rotaia tra sassi scagliati ovunque e scintille.
I vertici di Rfi e Trenord nel registro degli indagati
Si attende dunque ora l'iscrizione nel registro degli indagati dei vertici di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e probabilmente anche dei vertici di Trenord, società di oltre 4mila dipendenti, unica in Italia perché esclusivamente dedicata al trasporto pubblico ferroviario di un'intera regione dove ogni giorno quasi 740mila persone si muovono in treno.
L’ultimo controllo strutturale sulla linea sarebbe stato effettuato l’11 gennaio e la sostituzione del binario era preventivata nelle prossime ore, probabilmente proprio nel week-end, ma la sorte ha anticipato le intenzioni. A confermare questo sarebbe la presenza, di fianco al pezzo di ferrovia di 23 cm staccatosi al passaggio del treno, di un binario nuovo pronto per il rimpiazzo.
Ripresa la circolazione sulla linea ferroviaria
Nel frattempo, è ripresa la circolazione su due dei quattro binari della linea Milano – Brescia, in maniera tale da assicurare i collegamenti della lunga percorrenza e del trasporto regionale tra le principali stazioni. Trenord ha inoltre previsto l’attivazione di un bus navetta sostitutivo perché la vita va avanti. Per tutti, ma non per le tre vittime, tre pendolari che andavano a lavorare e per le quali le famiglie chiedono giustizia.