Sei anni sono passati dalla scomparsa di Roberta Ragusa, sei lunghi anni durante i quali gli amici non hanno mai perso la speranza di ritrovare il corpo della donna ucciso dal marito Antonio Logli, secondo la sentenza di primo grado del gup del tribunale di Pisa che lo ha condannato a venti anni di carcere con il rito abbreviato. Le accuse sono di omicidio volontario e occultamento e distruzione del cadavere. Nel corso di questi anni si sono svolti due procedimenti penali. Il primo si è concluso con il non luogo a procedere deciso dal gup di Pisa durante la prima udienza preliminare scaturita dal primo procedimento.

Caso Roberta Ragusa, processo di secondo grado al via il 15 marzo

Il secondo processo si è concluso con la richiesta di rito abbreviato da parte dell'imputato e il gup lo ha condannato a 20 anni di reclusione, anche se in realtà Antonio Logli non ha mai fatto un giorno di carcere dopo la condanna godendo di misure cautelari meno afflittivi della detenzione in carcere in attesa del processo di secondo grado che prenderà il via a marzo davanti ai giudici della corte d'appello di Firenze. Ai microfoni d Pomeriggio Cinque, il programma condotto da Barbara D'Urso su Canale 5, Logli ha ieri detto che punta all'assoluzione. "Sarò assolto" ha detto intercettato dalla troupe Mediaset all'uscita del suo nuovo posto di lavoro, il comando della polizia municipale di San Giuliano Terme, dove è stato assunto nei giorni scorsi dopo aver vinto una causa contro il comune per un concorso pubblico del 2017.

Non è ancora stata scritta la fine della storia su uno dei gialli italiani degli ultimi anni, in molti continuano a sperare che il cadavere della donna possa essere ritrovato per una degna sepoltura.

La donna scomparsa da Gello sei anni fa, si cerca ancora il cadavere

Roberta Ragusa scomparve nel nulla nella notte a cavallo fra il 12 e il 13 gennaio del 2012.

Scomparsa che avvenne dopo una lite con il marito, dal quale la donna aveva avuto conferma - come emerge dagli atti processuali - che lui la tradiva con la donna che in quel momento si stava prendendo cura dei loro figli come baby sitter, donna che poi andò a vivere da lui dopo la scomparsa della compagna. La baby sitter sarebbe ancora oggi la sua compagna.

Il processo di secondo grado partirà il 15 marzo prossimo davanti alla corte d'appello fiorentina. Logli si è sempre proclamato innocente, sostenendo l'ipotesi che la moglie si sia allontanata dalla sua casa di Gello volontariamente. Tra i testimoni chiave del processo tale Loris Gozi, che ha raccontato agli inquirenti di un litigio tra Logli e la moglie la notte della scomparsa; diversi i dubbi sull'orario esatto che sono emersi nel corso delle indagini. Diversi indizi, che hanno costituito per il gup un quadro probatorio schiacciante. Reggerà in appello la condanna a 20 anni di carcere?