La focosa ambasciatrice americana Nikki Haley aveva parlato di una sorta di 'black list'. Avrebbe contenuto i nomi dei Paesi che sarebbero andati contro gli Stati Uniti nel voto dell'assemblea generale ONU che ha poi bocciato la decisione di Donald Trump di riconoscere arbitrariamente Gerusalemme capitale d'Israele. Considerato che la stragrande maggioranza ha votato contro Washington, la lista sarebbe stata un pò troppo lunga, ma almeno su qualcuno l'amministrazione Trump può elaborare una sorta di 'vendetta'. Uno degli ultimi tweet del presidente degli Stati Uniti riguarda il Pakistan, nei confronti del quale Trump annuncia l'intenzione di tagliare i fondi.

'I pakistani aiutano i terroristi'

Il Pakistan si è allineato alle altre nazioni islamiche ed ha votato a favore della risoluzione proposta da Turchia e Yemen che condannava l'atto unilaterale di Trump. A tutti gli effetti è un Paese che percepisce parecchi aiuti da Washington, al pari di Giordania, Iraq, Afghanistan, Tanzania, Nigeria, Etiopia, Egitto e Kenya, i nomi di altre nazioni che hanno bocciato il provvedimento. In questo caso è evidente che possa essere usato un pretesto, tale sembra a tutti gli effetti quello adottato da Trump. "Negli ultimi 15 anni - scrive il presidente americano - abbiamo dato oltre 33 miliardi di dollari di aiuti ed i pakistani ci hanno risposto con bugie e frodi, forse hanno pensato che nostri leaders fossero degli idioti. Aiutano i terroristi che noi cerchiamo in Afghanistan, danno loro rifugio ed a noi non danno nessun aiuto. Ora basta".

Non è la prima volta che Trump 'bacchetta' il Pakistan, ma il fatto che questa decisione (ancora ufficiosa) sia maturata adesso, lascia pensare che possa essere una conseguenza di quanto il rappresentante ONU di Islamabad abbia sancito con il suo voto su Gerusalemme.