Il ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano, esprime notevole "preoccupazione per il deteriorarsi della situazione in Siria". Il titolare della Farnesina condanna in maniera decisa i bombardamenti, definiti indiscriminati, "del regime contro popolazioni inermi". Azione che avrebbe raggiunto anche infrastrutture civili. Dal sito web della Farnesina, intanto, fanno sapere che l'Italia condivide gli appelli di Onu e Croce rossa internazionale affinché possa essere assicurato in tempi assolutamente brevi l'accesso umanitario alle popolazioni che sono "sotto assedio" in terra siriana.
Sarebbero centinaia, negli ultimi giorni, le vittime civili. In un quadro generale già così avvilente e desolante, assumono una dimensione tutt'altro che trascurabile "inquietanti notizie" relative a "un nuovo asserito ricorso ad armi chimiche". Indice puntato verso le forze di Assad.
La realtà siriana
La Siria, Stato del vicino Oriente, è vasta oltre 180 mila chilometri quadrati, con circa 24 milioni di abitanti. Confina a Nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a Ovest con Israele e Libano, a Sud con la Giordania. Si affaccia, sempre a Ovest, sul Mar Mediterraneo. La lingua ufficiale è l'arabo. E' suddivisa, amministrativamente, in quattordici province: Damasco, Rif di Damasco, Quneitra, Dar'a, Al Suwayda, Emesa, Tortosa, Laodicea, Epifania, Idlib, Aleppo, al Raqqa, Dei el Zor, Hassaké.
La capitale è Damasco, che conta circa 2 milioni di abitanti. Il sistema sanitario vive un momento difficile: due ospedali su tre sono stati distrutti dalla guerra o sono pressoché inservibili. Si calcola che quasi il 38 per cento delle attrezzature mediche sia andato completamente perduto, stesso discorso per un massiccio numero di ambulanze. Lo sviluppo dell'economia è reso tutt'altro che agevole da un instabile assetto della regione.