Sono 265 mila gli italiani che ogni anno visitano la Thailandia, mentre l'interscambio fra i due Paesi si attesta intorno ai 2 miliardi e mezzo di euro. Bastano questi, due, dati per farsi un'idea della robustezza del filo diretto fra due realtà così lontane, distanti in linea d'aria circa 9 mila chilometri, ma così vicine su più fronti. Numeri evidenziati nel corso dell'incontro avvenuto ieri a Bangkok tra il ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano, e il collega thailandese, Don Pramudwinai. Al di là dei crescenti flussi turistici e del dinamico andamento dell'interscambio, sono emersi anche "importanti investimenti nelle due direzioni", si legge sul sito internet della Farnesina.

C'è di più: nello scorso anno, le esportazioni thailandesi verso l'Italia sono aumentate dell'8 per cento, analogamente l'export italiano ha fatto registrare un incremento degno di rilievo, del 7 per cento.

Le relazioni bilaterali

La visita di Alfano nella capitale thailandese è stata anche un'ottima occasione per esaminare lo stato delle relazioni bilaterali. Spazio alle questioni politiche d'area, ovviamente le principali, e alla collaborazione in ambito Asean, Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, fondata nel 1967 con lo scopo principale di promuovere la cooperazione e l'assistenza reciproca fra gli stati membri per accelerare il progresso economico e aumentare la stabilità della regione.

Ne fanno parte Filippine, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia, membri fondatori, e Brunei, Vietnam, Birmania, Laos, Cambogia e Timor Est, che hanno aderito successivamente. La Papua Niova Guinea è stata ammessa con lo status di Paese osservatore.

Il 'Business forum'

Alfano ha incontrato anche il primo ministro thailandese, Prayuth Chan-O-Cha, esprimendo la viva attesa dell'Italia e di tutti i Paesi dell'Ue per il ritorno al voto da quelle parti, il ripristino di un sistema inclusivo, di "democrazia rappresentativa", e il rispetto dei diritti.

Il ministro italiano ha avuto modo d'incontrare pure i componenti del "Business forum Italia-Thailandia", un gruppo che annovera quaranta imprese grandi e medie, con un fatturato complessivo annuo di 500 miliardi di dollari. Una cifra imponente. Nei rapporti bilaterali, sottolineano sul sito ministeriale, assume notevole rilevanza la collaborazione economica.

E sempre in tema di relazioni bilaterali, è stato fatto ampio riferimento al centocinquantesimo anniversario delle stesse: risale al 1868 la firma del primo Trattato di amicizia e commercio. A distanza di un secolo e mezzo le relazioni economiche fra Italia e Thailandia possono definirsi "intense", con un interscambio "ben bilanciato" e un notevole potenziale di crescita.

La realtà thailandese

La Thailndia è nota anche come Siam, che fu il nome ufficiale della Nazione fino al 24 giugno 1939, utilizzato anche dal 1945 al 1949, anno della definitiva e attuale denominazione. Thailandia deriva da Thai, che significa libero, indipendente, nella lingua locale. Il Paese si estende su una superficie di oltre 500 mila chilometri quadrati, con 67 milioni di abitanti.

Per estensione è paragonabile alla Spagna. La capitale Bangkok conta oltre 15 milioni di residenti. Negli ultimi trent'anni, si è registrata una notevole attività nel settore turistico, in quello manifatturiero e nell'export in generale, non solo verso l'Italia. Complessivamente 76 le province in cui è suddivisa la Thailandia. Fra le principali città, dopo Bangkok, Nonthaburi, Nakhon Ratchasima, Chiang Mai, Hat Yai e Udon Thani.