Questa è una delle notizie di cronaca nera che non vorremmo mai leggere, un bambino di appena 8 anni che decide di togliersi la vita perché è stato rimproverato dal genitore. Un epilogo triste per il piccolo che è stato trasportato d'urgenza in Ospedale ma purtroppo non ce l'ha fatta.

La corsa all'ospedale ma poi la morte

Secondo gli studiosi i bambini cominciano proprio a quest'età ad avere un'idea realistica della morte con annessa dunque la possibilità di mettere fine alla vita come possibilità irreversibile. Lo pisicoanalista Giuseppe Maiolo spiega che tra gli 8 e i 9 anni si fa spazio nella mente dei bambini il pensiero l'idea della morte, scaturita dal dolore e/o dalla perdita di fiducia.

L'esperto così si domanda se questo terribile disagio giovanile non sia da attribuire dalla difficile e sempre più vicina età di transizione tra l'infanzia e l'adolescenza; ciò che è certo è che quei poveri genitori ora si sentiranno in colpa tutta la vita per quanto successo, nonostante non sia stata colpa loro. Il bambino difatti appena tornato da scuola è stato sgridato dal padre, poi si è chiuso nella cameretta e ha tentato di togliersi la vita. La madre è stata la prima ad accorgersene che qualcosa non andava così è entrata in camera e ha visto il figlio privo di coscienza con una sciarpa legata al collo, utilizzata per impiccarsi all'armadio. Il cuore era già fermo quando è stato trasportato in ospedale, la famiglia è pakistana e residente a Travagliato in provincia di Brescia.

La procura di Brescia, tramite il pm Katy Bressanelli e secondo la prima ricostruzione, esclude il coinvolgimento di terze persone nell'incidente. I soccorsi hanno tentato di tutto per rianimarlo ma purtroppo il cuore non ha più ricominciato a battere e così il bambino è morto nella notte dell'8 Febbraio all'ospedale civile di Brescia.

Il motivo del litigio con il padre

I bambini a quest'età si sa, hanno poca voglia di andare a scuola e preferiscono giocare, infatti doveva essere una giornata come le altre per questa famiglia pakistana ma purtroppo così non è stato. Il bambino era tornato per pranzare a casa ma, come succede in alcuni istituti, doveva tornare il pomeriggio a scuola per le lezioni pomeridiane.

"A scuola ci devi andare" gli ha detto il padre, nulla di grave o offensivo, soltanto che nel bambino deve essere stata "la goccia che fa traboccare il vaso" e così, in preda a frustrazione e incomprensione, si chiude in camera per togliersi la vita.