Nuovi scontri tra manifestanti antifascisti e forze dell'ordine. A pochi giorni di distanza dalla manifestazione antifascista e antirazzista di Macerata e dagli scontri avvenuti a Piacenza tra carabinieri e militanti antifa, questa volta è stata Bologna la città interessata da episodi di 'guerriglia urbana'. Più specificatamente, gli scontri tra i manifestanti antifascisti e le forze dell'ordine sono avvenuti nel contesto della protesta contro il comizio di 'Forza Nuova', il partito di estrema destra di stampo neofascista guidato da Roberto Fiore.
La carica della polizia contro i militanti dei centri sociali
Come riportano diversi articoli, tra cui uno pubblicato sul sito della testata La Repubblica, la manifestazione antifascista di Bologna è stata indetta dagli attivisti dei centri sociali locali e da altri collettivi facenti riferimento all'area antagonista. Stando a quanto sostengono le cronache locali e nazionali, a seguito dei primi scontri la polizia ha caricato i militanti antifascisti con idranti e lacrimogeni e sino ad ora il bilancio è stato di almeno sette feriti, tra cui sei manifestanti antifa e un agente facente parte del reparto mobile di Padova. Pochi
L'ascesa del neofascismo e l'avanzata degli antifa
Da diverso tempo l'estrema destra di stampo neofascista sta acquistando sempre più consensi in Italia, consensi che secondo alcuni opinionisti e analisti sono un segno del rischio del 'ritorno del fascismo'.
Su ciò, c'è comunque da dire che l'avanzata dei movimenti neofascisti è ancora relativamente poco incisiva e che sino ad ora l'Italia ha dimostrato di avere importanti anticorpi democratici per scongiurare l'ipotetico ritorno di una dittatura di stampo totalitario. Oltre a ciò, c'è da segnalare che all'avanzata dei neofascisti sta corrispondendo anche quella dei cosiddetti 'antifascisti militanti', gli 'antifa'.
Su ciò, c'è da dire che vi è il rischio di una trasversale radicalizzazione e del ritorno ad un 'clima da anni di piombo', un periodo dove gli estremisti di sinistra e di destra si scontravano violentemente nelle piazze e si rendevano responsabili anche di attacchi terroristici contro i civili. Sino ad ora tale rischio appare solo ipotizzato, ma sarebbe da non sottovalutare e da tenere il più possibile a bada, in quanto l'Italia non ha certamente bisogno di una nuova stagione di sangue basata sull'odio ideologico.