Finalmente l'inchiesta de "Le Iene show", che da diversi anni si occupa del caso di Don Luca, sembra avere ottenuto dei risultati. L'otto marzo prossimo si terrà l'udienza preliminare in cui il giudice decreterà se rinviare o meno a giudizio don Luca Morini, ex parroco di Fossone, Avena e Caniparola, il vescovo Giovanni Santicci e l'ex parroco Emiliano Colombi. I reati contestati al sacerdote sono molteplici. La Procura di Carrara ha raccolto 5.900 pagine contenenti centinaia di intercettazioni che, oltre a don Luca (detto don Euro) implicherebbero il vescovo Giovanni Santucci, accusato di estorsione e frode, e l’ex sacerdote Emiliano Colombi accusato di ricettazione.Tra il 2012 e il 2016 Don Euro avrebbe truffato parrocchiani, preti e suore, facendosi affidare elevate somme di denaro che poi avrebbe speso in regali sfarzosi per i suoi amanti, festini a luci rosse, cocaina, gigolò gay, hotel di lusso e ristoranti di prim'ordine.
La vicenda è diventata di dominio pubblico grazie a un escort con cui don Euro amava intrattenersi. Il giovane gigolò ha documentato, provvisto di microfono e telecamera, la vita sfrenata e lussuosa che il prete si concedeva mettendo la documentazione a disposizione dello show Mediaset 'Le Iene'.
Il vescovo di Massa ricattato da don Euro dovrà chiarire la sua posizione
Don Luca avrebbe truffato parrocchiani, preti, suore e anche il vescovo di Massa Giovanni Santicci, minacciandolo di rivelare fatti gravi che avrebbero sconvolto l'opinione pubblica. Il vescovo avrebbe pagato il silenzio di don Euro con 4.500 euro, oltre al comodato gratuito di un alloggio della diocesi del valore di 200 mila euro.
Il vescovo, inoltre, avrebbe rubato dal conto di 'fondazioni caritatevoli' della diocesi di Massa 1000 euro, in più avrebbe fatto ottenere a don Luca il vitalizio per 'l'assistenza domiciliare' con continue pressioni alla 'Cattolica Assicurazioni' perché accreditasse al prete il punteggio richiesto per ottenere il vitalizio.
Don euro avrebbe truffato un numero elevatissimo di persone tra cui don Franco Martini che gli affidò 7.500 euro, don Piero Malvandi che gli consegnò 1.500 euro, più una quantità ingente di denaro che il prete sarebbe riuscito a farsi dare dai vari parrocchiani, da imprenditori e addirittura dal convento delle suore di 'figlie di Nostra Signora.Albergo casa faci' che avrebbero consegnato al prete 400 euro perché lui non cancellasse la messa in memoria delle suore defunte.