La guerra in libia è stata un conflitto alquanto disfunzionale per l'Italia e i suoi interessi economici e geopolitici, nonché una della cause dell'attuale emergenza immigrazione. Il conflitto si è svolto durante il quarto governo di Silvio berlusconi e spesso una buona parte del centrosinistra (della sinistra in generale) accusa lo stesso ex premier di responsabilità per esso. Ma la verità su tale guerra non è così scontata come sembra e lo stesso Berlusconi, vicino sino all'ultimo dell'ex presidente libico Muammar Gheddafi, non ne è mai stato un deciso fautore.
La rivelazione di Crosetto: 'Io e il premier eravamo gli unici contrari e Napolitano mi cacciò dalla riunione'
A far chiarezza sulla vicenda ci ha pensato recentemente un politico di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto. Come riportato da un articolo pubblicato sul sito della testata giornalistica 'Il Giornale', l'ex sottosegretario alla Difesa ha sostenuto di essere stato, insieme a Berlusconi, uno dei pochissimi oppositori dell'intervento militare in Libia. Inoltre, lo stesso politico di centrodestra ha ricordato un episodio che lo vide protagonista durante la riunione d'emergenza convocata al teatro dell'Opera di Roma, avvenuta nel marzo 2011.
Come riportato da "Il Giornale", tale controverso episodio vedeva come protagonista anche l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che come emerso dai racconti di Berlusconi era il principale fautore dell'intervento militare in Libia.
Più specificatamente, Crosetto ha ricordato che durante la riunione a un certo punto "Giorgio Napolitano mi ha detto di andarmene, perché non avevo titolo a stare lì. Insomma, mi ha buttato fuori".
La guerra in Libia e la crisi migratoria
Come sostengono diversi analisti e opinionisti sia italiani sia internazionali, l'intervento militare in Libia ha costituito una delle principali cause dell'attuale crisi migratoria che sta interessando i paesi dell'Unione Europea, Italia in primis.
Il fatto è che con la violenta caduta di Muammar Gheddafi sono venuti meno tutti quegli equilibri regionali e nazionali che lo stesso regime libico, pur brutale e dittatoriale, difendeva e consolidava. Inoltre, bisogna ricordare che la stessa nazione nordafricana è diventata un Paese sempre più attraversato da odi e conflitti di natura tribale e inter-etnica, nonché un "crocevia" per la tratta dei migranti africani di origine subshariana.
Oltre a tutto questo, bisogna ricordare che la stessa Libia di oggi è una nazione posta sotto scacco da parte del terrorismo e dell'estremismo di origine islamista radicale, mentre con il regime di Gheddafi le stesse organizzazioni islamiste radicali avevano vita molto difficile.