Da un lato lutto per un famigliare, il pensiero a chi non c'è più, le lacrime ancora sparse nella stanza di corsia e dall'altro la speranza: la speranza che la possibilità di una vita intera arrivi in fretta, la speranza di farcela, la speranza di scalare la vetta di una semplice lista d'attesa. La morte di uomo di 76 anni, deceduto per un grave trauma cranico nel reparto dell'Ospedale Sant'Antonio Abate a Trapani, ha dato vita ad altre tre persone: ieri mattina infatti è stato eseguito l'intervento di prelievo degli organi che hanno rappresentato la salvezza per altri tre pazienti.

Le fasi di intervento

Dopo l'accertamento della morte cerebrale dell'uomo da parte della commissione diretta dalla dott.ssa Maria Concetta Martorana, gli organi, fegato e reni, sono stati immediatamente trasferiti a Palermo, dove ad attenderli all'Ismett vi erano le tre persone iscritte nelle liste d'attesa. L'equipe coadiuvata dal dott. Antonio Cacciapuoti e dall'infermiere di coordinamento, Ivan Paesano, hanno così potuto effettuare il Trapianto ai tre pazienti. Un “lavoro di squadra” - come lo ha definito il commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani Giovanni Bavetta - effettuato con il supporto della direzione sanitaria, del reparto di neurologia, dei tecnici di radiologia, del laboratorio analisi, di neurofisiopatologia e del personale di sala operatoria.

La situazione nazionale

Tre espianti per tre trapianti, il tutto a qualche ora di distanza dalla pubblicazione del Rapporto 2017 del Centro Nazionale Trapianti, che registra numeri positivi: in diminuzione i numeri delle liste d'attesa, dai 9026 iscritti alla fine del 2016 agli 8743 della fine dello scorso anno. Registrato inoltre un aumento delle donazioni e una conseguente riduzione dei tempi delle liste d'attesa.

Risultati ottenuti grazie al lavoro di informazione e sensibilizzazione messo in campo dai vari Comuni italiani, con l'attivazione del servizio riguardante la registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione dei tessuti e degli organi al momento sia del rinnovo che del rilascio della carta d'identità. Ben 2217 i Comuni aderenti, con una media di 8 persone su 10 aderenti all'iniziativa.

Un aumento delle donazioni dovuto anche ad un altro fattore, ovvero la crescita delle donazioni a "cuore fermo", attuabile in Italia solo dopo che il medico ha certificato la morte a seguito di un elettrocardiogramma protratto per oltre 20 minuti.