I direttori di grandi agenzie americane, tra cui i tre capi di Fbi (Federal Bureau of Investigation), Nsa (National Security Agency) e Cia (Central Intelligence Agency), sconsigliano ufficialmente l'utilizzo degli smartphone di origine cinese, come Huawei e zte. La preoccupazione che pervade i capi dell'Intelligence è che i dispositivi prodotti da queste aziende orientali possano essere come delle trappole nascoste che lavorano per i servizi segreti di Pechino e che, quindi, qualsiasi entità non americana possa prendere potere nella loro rete di telecomunicazioni, spiando, intercettando e scoprendo, cosi, informazioni importanti interne.

Michael Rogers, direttore della Nsa (National Security Agency), afferma che è necessario fare una profonda analisi di queste aziende e che con il passare del tempo diventerà sempre meno semplice evitare la diffusione sul mercato americano di marche e prodotti cinesi. Con il Progetto Prism, però, la Nsa è riuscita a cooptare prodotti e servizi delle più grandi aziende d'informatica statunitensi, rendendo più facile lo spionaggio dei consumatori di metà mondo, americani compresi.

La risposta di Huawei riguardo alle accuse mosse

Un portavoce della dell'azienda di Shenzhen risponde alle insinuazioni mosse dall'Intelligence contro Huawei, dicendo che loro non sono meno sicuri di altri produttori e che conoscono bene alcune attività governative americane volte a far diminuire la vendita nei Paesi Statunitensi, ma che rimangono forti e ancorati alla realtà dei più di 150 Paesi nel mondo che invece si fidano ciecamente di questo marchio; aggiunge inoltre che non hanno un rischio di cybersicurezza più alto di altri produttori, poiché condividono la capacità di produzione anche con la concorrenza.

Ma la sfiducia americana per Huawei non si lascia convincere da queste dichiarazioni e dimostra concretamente la completa chiusura nel volerla utilizzare; infatti, il mese scorso, al Ces (Consumer Electronics Show), Huawei avrebbe dovuto comunicare la collaborazione con At&t per distribuire i nuovi Mate 10 Pro, ma l'accordo non è stato concluso.

L'amministratore delegato dell'azienda cinese, Richard Yu, ha dichiarato durante un evento a Las Vegas di essere rimasto molto male per il fallimento del progetto. Ma alla fine della conferenza stampa aggiunge che più di 70 milioni di persone al mondo acquistano i loro prodotti perché hanno testato la qualità, e non sono rimasti delusi riguardo privacy e sicurezza.