Ci troviamo a Augusta, un comune di circa 36.000 abitanti nel siracusano, dove all'interno di un istituto di Scuola media della località una ragazzina di appena dodici anni è stata picchiata e presa a pugni da alcuni compagni di classe. Stando ai racconti della ragazzina, la situazione andava avanti già da qualche settimana, fino a quando l'ira e le prese in giro da parte del bulletto di turno non si sono trasformate in qualcosa di veramente esagerato, tanto da spingere il soggetto in questione ad aggredirla colpendola ripetutamente al viso con i propri pugni.
Gli altri alunni presenti sono rimasti sconcertati da tanta violenza e l'insegnante di sostegno che si trovava in aula si è trovata costretta a chiamare i soccorsi ed i genitori della ragazzina. La dodicenne è stata prontamente trasportata al pronto soccorso più vicino, dove le sono state somministrate le opportune cure, mentre i genitori hanno prontamente allarmato i carabinieri sporgendo denuncia nei confronti del ragazzino che, con molta probabilità, non la passerà liscia. Si tratta di un avvenimento che graverà non solo sul livello fisico della ragazzina, ma anche sul suo piano psicologico e sociale e potrebbe avere ripercussioni non indifferenti sulla sua personalità.
Bullismo, una piaga non nuova e che va estirpata
Gli enti che si occupano della prevenzione del bullismo, considerato al giorno attuale come una piaga sempre più in crescita, non nascondono la loro preoccupazione, rendendo nota la situazione in cui si trova attualmente il mondo dell'istruzione. Molti di questi ragazzini che riescono a farsi etichettare come "bulli" non sono altro che soggetti con difficoltà familiari non indifferenti che trovano sfogo all'interno dell'ambiente scolastico.
Soggetti "non stabili" che causano giornalmente e continuamente dolore ai propri compagni di classe nel tentativo di avvertire uno stato di appagamento personale. "Siamo arrivati alla media di almeno un caso di bullismo segnalato al giorno", comunica il telefono azzurro, "circa il 10% di queste richieste di aiuto riguardano violenze subite legate al cyberbullismo ed al bullismo all'interno dei luoghi di istruzione".
In una nota, i centralini in questione, forniscono le percentuali di telefonate che giungono da ogni parte dell'Italia, facendo saltare all'attenzione un dettaglio non indifferente: la maggior parte delle richieste di aiuto arrivano dal nord e molte di queste richieste arrivano da soggetti che denunciano di aver subito bullismo psicologico tra i banchi di scuola.