Ci troviamo a Santa Maria a Vico, un paesino nel casertano, dove una professoressa dell'istituto tecnico Majorano è stata aggredita e colpita al volto da uno degli alunni che brandiva un coltellino abbastanza affilato. Il ragazzo, di diciassette anni, è stato trovato dai carabinieri all'interno di un bar non molto distante dalla Scuola, in evidente stato di agitazione, ma consapevole della gravità di quel suo gesto.

La dinamica dei fatti non è ancora ben chiara agli inquirenti, ma i compagni e la professoressa, vittima di quell'aggressione, hanno già rilasciato le proprie dichiarazioni, ipotizzando si possa trattare di un gesto dovuto ad un cattivo voto.

Il ragazzo, secondo le dichiarazioni dei compagni, avrebbe aggredito la professoressa dopo una interrogazione andata male e dopo che la stessa ha scritto una nota disciplinare sul registro. Lo stesso sarebbe poi fuggito per rifugiarsi in un locale lì vicino.

Le condizioni della professoressa e le disposizioni del tribunale

Franca di Blasio, cinquantaquattro anni, professoressa di italiano all'interno dell'istituto in cui ha avuto luogo l'aggressione, sarebbe stata trasportata urgentemente al pronto soccorso più vicino con una evidente ferita da taglio al volto che le è costata una prognosi non riservata di quindici giorni. Per il giovane alunno, invece, che in quest'anno avrebbe compiuto diciotto anni, è stata disposta un'ordinanza di fermo con l'accusa di violenza aggravata e trasporto, nonché possesso illecito di oggetti creati appositamente per offendere.

Gli altri alunni, scossi per quanto accaduto, si sono uniti attorno alla professoressa ed hanno pubblicato una nota su Facebook in cui dichiarano di non essere assolutamente dalla parte del loro compagno e lo condannano per il gesto. Inoltre, sempre in un post pubblicato sul social, affermano di essere soddisfatti del lavoro che fanno i docenti e soprattutto la professoressa aggredita, che li indirizzano sulla strada giusta e li educano al rispetto delle norme e del prossimo.

Si tratta dunque di un avvenimento isolato che, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, è scaturito a causa di una ripercussione negativa che le punizioni avrebbero avuto sul ragazzo. Una violenza premeditata, ma assolutamente priva di senso, che non ha portato minimamente a nulla di buono e che dovrebbe servire da monito per tutti coloro che non donano il rispetto che devono ai docenti del proprio istituto.