Il 18 gennaio si sono riuniti Trump e generali dell'Esercito americano, in maniera riservata, per pianificare una parata militare che dimostri al mondo la potenza statunitense e dia modo agli americani di poter pubblicamente esprimere il proprio orgoglio patriottico.

Trump colpito dalla parata militare in Francia

Trump era rimasto colpito lo scorso anno in Francia, a Parigi, dalla parata militare a cui aveva assistito al fianco del presidente Emmanuel Macron. In quell'occasione la Francia aveva sfoggiato i suoi fiori all'occhiello: i carri armati militari, camionette, veicoli blindati, e truppe francesi che hanno marciato lungo Avenue des Champes Elysees.

A coronamento, c'era stato il sorvolamento sull'Arco di Trionfo dei jet da combattimento, che avevano disegnato i colori della bandiera francese nel cielo. Del resto, anche quando Trump non era ancora diventato il capo della più grande potenza del mondo, avrebbe voluto che la macchina da guerra americana fosse visibile a tutti. Due mesi dopo, durante l'Assemblea degli Stati Uniti a New York, disse che era nei suoi progetti di superare la grandezza di quel giorno a Parigi. Inoltre, in una intervista al giornale Washington Post, ha ribadito di avere intenzione di mostrare le forze armate americane attraverso una parata nella città presidenziale.

Il progetto di Trump potrebbe diventare realtà

In data ancora da stabilirsi ed in base agli eventi già programmati, presumibilmente non in prossimità del giorno dell'Indipendenza, potrebbe svolgersi la manifestazione tanto agognata dal Presidente.

Si potrebbe associare ad una festa patriottica, che potrebbe essere quella del Veterans Day dell'11 di novembre, evento più consono secondo il Pentagono per la rappresentazione. Dove sfilare se non lungo Pennsylvania Avenue, che collega il Campidoglio alla Casa Bianca? Per Trump, che predilige questa ipotesi, sarebbe anche l'occasione per mostrare la sua maestosa creatura: il Trump International Hotel.

Una presunta provocazione

La parata militare in programma potrebbe però apparire come una provocazione, rischiando così di sembrare l'eco di una minaccia, o una risposta a quella della Corea del Nord, che sembrerebbe sottovalutare la forza bellica americana. Anche per non sobillare gli spiriti, si sono quasi sempre evitate nel tempo dimostrazioni militari che potessero evocare quelle della Piazza Rossa dell'Unione Sovietica.

Prima di Trump, George Bush aveva realizzato una parata nel 1991, per la Constitution Avenue per celebrare la vittoria nella guerra del Golfo Persico. Anche Harry S.Truman nel 1949 e John F. Kennedy nel 1961, in piena guerra fredda, avevano fatto sfilare l'esercito per le strade di Washington: Michael Beschloss, storico presidenziale, ha confermato che era per "contrapporsi" a quello che a Mosca attraversava la Piazza Rossa, con i mezzi militari sovietici, davanti alla tomba di Lenin. Douglas Brinkley, storico presidenziale della Rice University, sostiene che mostrare al mondo la propria potenza militare, è usanza dei paesi totalitari, e quindi stonerebbe nell'America della libertà. Non è dello stesso parere un funzionario della Casa Bianca, che vede invece la cosa come una celebrazione degli uomini e delle donne che proteggono la pace nel mondo.

Trump può attuare il suo progetto

Nessuno può impedire a Trump di mettere in pratica il suo progetto. Esiste comunque la concreta preoccupazione dei capi militari per il passaggio di 70 tonnellate dei carri armati, sull'asfalto della Pennsylvania Avenue. E che dire dei critici che ritengono fuori posto l'aspirazione di Trump di gloriarsi della potenza militare americana, quando egli stesso, pur avendo frequentato la scuola militare, non ha partecipato alla guerra del Vietnam, avvalendosi di un suo problema osseo agli speroni? In aggiunta il già citato pericolo di un monito alla Corea del Nord, reduce da una proprio dispiegamento di forze lungo le vie della capitale, a scopo apparentemente dimostrativo, a chi possiede i mezzi più potenti (vedi: il bottone più grosso ce l'ho io!).