Washington DC, teatro dell’ultima sparatoria di massa, una di tante avvenute nelle scuole statunitensi degli ultimi decenni, ha ascoltato oggi, unitamente ad altre città, il grido di ribellione contro le armi degli studenti, oltre 500.000 fra bambini e famiglie americani e non solo, stanchi di mettere in discussione le proprie vite a causa delle armi con richiesta di controllo sulle stesse.

Everyone for Gun Safety unita agli studenti

Quella che negli Stati Uniti dovrebbe essere una libertà garantita dal secondo emendamento, si è trasformata negli ultimi decenni nella condanna di tante vite innocenti; questi i temi della lotta di Everyone for Gun Safety, l’organizzazione non-profit che lavora per il controllo delle armi e contro la violenza delle stesse:

  1. necessità di modifiche di leggi statali e federali che garantiscano controllo sugli acquirenti di armi e su tutti gli acquirenti in generale;
  2. necessità di vietare l’ottenimento di armi da fuoco da parte degli autori di violenze domestiche: gli Stati che già controllano le vendite di pistole private hanno diminuito il tasso di violenza domestica rispetto agli Stati che non lo fanno;
  3. Garantire preventivamente da lesioni e morti accidentali dovute ad armi attraverso la tecnologia di sicurezza delle stesse e attraverso leggi che richiedano lo stoccaggio sicuro delle armi da fuoco;
  4. creazione di uno statuto federale sul traffico di armi;
  5. Al suo lancio l'organizzazione ha detto che non sarebbe favorevole al divieto di armi d'assalto.

Gli studenti della scuola di Parkland, Florida in marcia come testimonianza

Alla protesta hanno partecipato gli studenti della scuola di Parkland, Florida, vittime nello scorso febbraio di una nuova sparatoria operata da un diciannovenne armato di fucile semiautomatico, che ha aggiunto alle copiose stragi la morte di 15 studenti e di due professori.

Lunga è la lista di questi fatti criminosi che annoverano come primo epiteto la morte di uno studente già nel lontano 1764, al quale sono succedute numerose stragi delle quali la più grave è quella del 18 maggio 1927, quando Andrew Kehoe, agricoltore ossessionato dalle tasse imposte per finanziare la scuola rurale di Bath della quale era oltretutto custode, si fece saltare nel suo furgone dopo aver causato un’esplosione e bruciato la propria fattoria. Altro massacro scolastico: campus universitario della Virginia Tech di Blacksbur, il più grave per mezzo di armi da fuoco nella storia degli Stati Uniti, quello che nel 2007 ha mietuto ben 32 vittime per mano dello studente di origini nord coreane Seung Hui Cho.

E l’ultimo, quello del 21 marzo scorso che aggiunge alla lista altri tre morti: l’assalitore, studente del liceo Great Mills in Maryland e altri due ragazzi, 16 e 14 anni, vite spezzate da nuovi colpi di arma da fuoco, colpi che forse non si sarebbero mai accesi se una legge in più avesse permesso di togliere da quelle mani così giovani e sicuramente non sufficientemente mature uno strumento che andrebbe in realtà alzato solo con la consapevole responsabilità in difesa della vita!