Ci troviamo ad Alessandria, dove una professoressa è stata legata alla sedia della cattedra e presa a calci e pugni dai propri alunni. Forse un gioco o un passatempo per divertirsi un po' e far trascorrere le ore in maniera alternativa: un gioco che con molta probabilità non era tale per la professoressa e per l'ideatore dell'atto. La legano alla sedia, la immobilizzano ed iniziano a prenderla a calci a turno, mentre il resto della classe resta in disparte senza fare nulla e senza dire nulla. Nessuno cerca di far ragionare i propri compagni di classe ed in gruppo utilizzano la violenza contro l'insegnante di turno, mentre altri tirano fuori il proprio smartphone per riprendere tutta la scena, decidendo poi di pubblicarla sui propri account social.

Il video finisce dunque in rete ed inizia a diffondersi fino a quando lo stesso istituto non decide di prendere un provvedimento disciplinare nei confronti di tutta la classe. Un provvedimento che ha fatto molto discutere.

Legano e picchiano la professoressa per poi pubblicare il video sui social?

La vittima, un'insegnante con difficoltà motorie, ha deciso di non rivolgersi alle autorità locali per sporgere denuncia. Forse per il timore di ulteriori ripercussioni, o semplicemente perché non vuole mettere nei guai i suoi alunni. La direzione scolastica, invece, ha deciso di punire totalmente la classe, senza tralasciare nessuno: una sospensione di massa per un mese con obbligo di frequenza alle attività scolastiche ed alle lezioni.

I ragazzi, a turno, dovranno girare per le aule della scuola durante la ricreazione, ripulendo i cestini ed aiutando i bidelli con le pulizie. Una punizione non esemplare che ha scatenato parecchie polemiche nell'intera città, e non solo, spingendo molti a giudicare la sanzione come inadeguata alla gravità del reato. Un atto davvero deplorevole compiuto da alunni di età compresa tra i 14 ed i 15 anni nei confronti di un insegnante ben più grande di loro e con difficoltà nel camminare. L'insegnante, secondo le testimonianze raccolte, sarebbe stata salvata da un ragazzo della classe accanto a quella in cui si consumava la "evoluta" forma di bullismo, allertato dagli insoliti rumori.

Si tratta di una vicenda che dovrebbe far pensare davvero tanto allo strano modo in cui si sta evolvendo il mondo: con dei ragazzini privi di controllo che studiano forme di bullismo sempre più evolute e crudeli per cercare, forse, di mettersi in mostra.

In ogni caso, sulla vicenda si attendono sviluppi e chiarimenti da parte del dirigente scolastico e dei protagonisti.