Non ha retto alla pressione psicologica dei compagni che ogni giorno lo deridevano. Per questo motivo, a soli 12 anni, ha deciso di farla finita impiccandosi con una corda nel garage di suo padre. A trovare il piccolo Andrew Michael Leach è stato suo fratello, di 3 anni più grande. Teatro della macabra scoperta Southaven, città settentrionale del Mississippi, negli Stati Uniti d'America.

Il ragazzino, poco prima di suicidarsi, ha lasciato alcune lettere d'addio nelle quali lamentava il dolore per i continui atti di bullismo nei suoi confronti: “Mi dicevano che non sarei mai più uscito dal bagno della scuola”.

Il padre di Andrew, Matt Leach, ha dichiarato a un'emittente locale che i compagni di classe di suo figlio avevano iniziato a tormentarlo dopo che il ragazzino aveva fatto coming out dichiarandosi bisessuale.

La foto del bambino nella cassa da morto

Ma la famiglia non è voluta restare in silenzio, intimoriti che la morte del proprio pargolo fosse dimenticata. Così, per attirare l'attenzione sul fenomeno, la madre del giovane suicida, Cheryl Hudson, ha fotografato il ragazzino dentro la cassa funebre aperta, nella speranza che i bulli comprendano l'effetto dei loro atteggiamenti sulle vittime designate.

Le dichiarazioni della madre

La donna ha dichiarato a un giornale locale che Andrew ha lasciato un paio di lettere nelle quali si intuiva che da tempo stava meditando il suicidio.

E ha puntato il dito contro la scuola che, a suo dire, non avrebbe fatto abbastanza. Stando al racconto della Hudson, nell'istituto frequentato dal figlio si sarebbero verificati numerosi casi di bullismo. Per questo motivo molti bambini erano terrorizzati dall'idea di andare in bagno. In particolare, vi sarebbe stato un gruppo di bulli che andavano a caccia del figlio con il fine fatuo di deriderlo al grido di grasso, brutto e senza valore.

Nei giorni scorsi, in Italia, 17enne suicida per bullismo

Nei giorni scorsi, il suicidio di Michele Ruffino, avvenuto dal ponte di Alpignano, nell'area metropolitana di Torino, aveva risvegliato l'opinione pubblica italiana sul fenomeno del bullismo. Il 17enne, che presentava disturbi motori, veniva deriso e insultato quotidianamente.

Cercava un amico con il quale trascorrere del tempo libero, ma trovava porte chiuse e risate di scherno. Fino al giorno del suo funerale, quando uno dei bulli, guardando la foto sulla bara, ha detto che da vivo era molto più brutto. L'ennesimo sfregio, ad un giovane andato via troppo presto.